"Spero che i dem facciano la fine del Ps francese"

"Spero che i dem facciano la fine del Ps francese"

«Il Pd? Non ha più una ragione sociale. Ed è possibile, e direi perfino auspicabile a questo punto, che faccia la fine del Partito socialista francese». Claudio Velardi, ex Pci ed ex consigliere di Massimo D'Alema a Palazzo Chigi, ha appena dato alle stampe un libro - tratto da una fortunata serie di podcast - in cui analizza la campagna elettorale che si è appena conclusa: Impressioni di settembre. E secondo lui, che da decenni osserva da vicino la storia della sinistra italiana, era «tutto già scritto». A partire dalla crisi di identità del Pd, emersa nell'ultima Direzione.

«Cominciamo dai fondamentali - dice - il Pd esiste dal 2007, e in 15 anni non ha mai vinto un'elezione. Ma è stato ugualmente al governo per almeno dieci anni. Perdendo progressivamente il rapporto con il paese e la realtà».

Dal Pd spiegano di essere stati al governo per «senso di responsabilità», per affrontare emergenze nazionali.

«Certo: dicono che loro sono come l'idraulico, che interviene quando la casa è allagata. Ma mentre loro facevano gli idraulici, e si occupavano (spesso dignitosamente e con capacità, perché hanno un personale politico esperto) di gestire il potere, e mentre Monti o Draghi affrontavano le emergenze, il mondo fuori cambiava. E pure la sinistra, che ora è divisa in due: il modello populista a radice tardo comunista di Conte, e quello riformista e moderato di Renzi e Calenda. Due cose inconciliabili. Altro che congresso, nome, segretario: tutte cazzate. La bolla esploderà comunque».

Non le fa effetto, da ex dalemiano, vedere un D'Alema convertito ai 5S?

«Il grillismo è una versione senile del comunismo: parte dal rifiuto di questa società e dall'offerta di un mito alternativo. Conte ricorda l'Achille Lauro che offriva scarpe gratuite agli elettori, ma in fondo anche il sol dell'avvenire era gratuito. D'Alema - che da premier fece la guerra Nato in Serbia e oggi sta con Putin, ma è tipico del leninismo che i contenuti siano fungibili a seconda delle necessità - dimostra che la sinistra che conoscevamo è morta, e tanto vale rifluire sul miglior piazzista di un nuovo mito, purché alternativo all'odiato renzismo».

Odiato perché?

«Perché Renzi resta l'unico che ha tentato di rompere il meccanismo micidiale che imprigiona il Pd per portarlo lontano dalla tradizione comunista, con un titanico

quanto ingenuo sforzo riformista. È stato respinto in modo violento dall'interno, ma ancora ne sono ossessionati: Abbiamo perso per colpa del Jobs act, ho sentito ripetere nella direzione Pd. Un'ossessione, roba da Tso».

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