
LA BELLEZZA
"Avere un bell'aspetto mi è stato utile, soprattutto all'inizio della carriera. Ci son state delle donne che si son fatte in quattro per me quando non ero Armani ma solo uno con dei begli occhi. Ho anche avuto delle innamorate, il che non guasta mai".
"Avrei voluto essere diverso fisicamente, ma l'insoddisfazione non mi ha spinto sotto i ferri del chirurgo: ho fatto del mio meglio con quello che avevo. Non sono brutto, ma secondo me sono belli gli uomini che si buttano in piscina e quando escono dall'acqua stanno benissimo con i capelli scompigliati. Ci vuole un fisico perfetto e dei lineamenti molto importanti, altrimenti si rischia l'effetto Geppetto".
"Resto esterrefatto dalla quantità di facce stravolte da ritocchi e interventi chirurgici. Un giorno vedi una donna e il giorno dopo ti ritrovi a parlare con un mostro: sembrano tutte dei cerbiatti impagliati".
"Ho la fortuna di non essermi mai amato troppo dal punto di vista fisico per cui non c'è stato il momento in cui ho smesso di amarmi perché sono comparse le rughe".
LE DONNE
"Ho ottimi rapporti con le donne, mi hanno sempre aiutato moltissimo. I punti focali della mia vita professionale sono legati a tre o quattro figure femminili che mi hanno appoggiato e consigliato le mosse giuste".
"Mi sono innamorato spesso di ragazze e donne interessanti. La prima aveva sette anni, si chiamava Wanda ed era una bambina bellissima. Sembrava un'asiatica con i capelli neri, dritti, la carnagione olivastra. Ricordo ancora il suo profumo".
"Mia madre era una donna molto severa forse perché ha perso la mamma molto presto ed essendo l'unica femmina di otto figli, da giovanissima è stata costretta a mandare avanti la casa. Ho capito solo da adulto quanto dovevo alla sua severità. Per dirne una imponeva a me e a mio fratello di sbrigare le faccende in casa. Bisognava lavare i piatti e pulire il pavimento con lo straccio imbevuto di petrolio perché non si formasse subito la polvere. Allora una volta io facevo questo e mio fratello lavava i piatti o viceversa. Una scuola dura ma utile. Che mi ha insegnato il rispetto per me stesso e per gli altri".
"Mia sorella Rosanna è stata un personaggio interessantissimo quando dal calzino bianco delle bambine è diventata la ragazza che tutti volevano in compagnia perché così bella, simpatica e vitale da affascinare chiunque le stesse vicino. Ancora oggi basta che Rosanna mi guardi perché a me venga da ridere e lo dico con grande ammirazione per la sua capacità di alleggerire tutti i pesi della vita".
LA FAMIGLIA
"La mancanza di figli è un vuoto che sento profondamente".
"Leo Dell'Orco è la persona che mi è più vicina, vive con me da anni e provo un affetto profondo per lui. E' la persona cui ho affidato i miei pensieri più privati (personali e di lavoro) che ha saputo tenere per sé con grande riserbo. Grazie Leo".
"Quando non ci sarò più mia nipote Silvana seguirà le collezioni donna e Leo quelle dell'uomo. Lo fanno già da tantissimo tempo sotto la mia supervisione, sapranno farlo anche da soli".
GLI INIZI DELLA CARRIERA
"Sono diventato Armani a 40 anni in ritardo di almeno 15, 20 anni. Se oggi fossi più giovane con quello che ho costruito sarebbe un po' diverso. Forse anche questa preparazione un po' lenta a quello che sarebbe stato poi il mio lavoro mi è servita a non fare troppi errori. Da giovane sei portato all'emotività, poi impari".
LA SALUTE E LA MALATTIA
"Nel 2009 ho sofferto di una seria forma di epatite da intossicazione, una malattia non certo rara, ma che richiede tempo per la guarigione completa. E' stata dura, ma il lavoro della Giorgio Armani non si è mai fermato, come non si è fermato il mio impegno creativo e imprenditoriale che esige scelte e decisioni quotidiane".
"Spero che la morte mi colga vivo. Non c'è ricchezza e successo migliore per un essere umano".
LO STILE DI VITA
"Mi alzo alle 6,30 e faccio un'ora e mezza di ginnastica tutti i giorni, anche in vacanza. Commetto pochissimi peccati di gola: ho un debole per il risotto alla milanese e per l'insalata caprese, ma non esagero mai con le porzioni. Inoltre niente fumo, niente alcool e tanto lavoro.
Creare è la mia ragione di vita".LA DROGA
"Una volta ho provato la cocaina. Avevo 40 anni, ero al mare con un gruppo di amici, volevo fare il moderno ma sono stato malissimo. Ho capito che quella sarebbe stata la prima ma anche l'ultima volta".