La bella addormentata si sta svegliando. Forse. Potrebbe essere un anno da record il 2017 per il turismo italiano. Il bilancio di fine estate lo fa sperare e il ministro Dario Franceschini non riesce a trattenere il sorriso durante la conferenza stampa in cui sciorina i «più» delle statistiche delle presenze nel nostro Paese nell'estate povera di piogge e ricca di viaggiatori a scorrazzare per il nostro Paese.
Spiagge, città d'arte, borghi. Non c'è voce che non faccia registrare un andamento positivo. Gli stabilimenti balneari tra giungo e agosto hanno contato 90 milioni di presenze, con una crescita del 16 per cento rispetto ai 75,6 milioni dello stesso periodo del 2016, che tocca addirittura il +25 per cento in Emilia-Romagna, il +23 in Puglia e il +22 in Sicilia. Il maggiore affolamento delle nostre spiagge è dovuto soprattutto agli italiani, visto che gli stranieri crescono appena del 5 per cento. Crescono anche le presenze nelle località montane, in quelle rurali (7 milioni i pernottamenti negli agriturismi) e nelle città d'arte (boom delle visite ai musei), con un totale di 48,3 milioni di arrivi registrati da giugno ad agosto nelle strutture ricettive, alberghiere e non, e 208,7 milioni di presenze, con un 2 per cento di aumento rispetto allo scorso anno. Crescono anche i viaggiatori che scelgono la piattaforma Airbnb, con 3.150.000 arrivi e 15 milioni di presenze nel trimestre estivo e un aumento del 20 per cento.
Viaggiano di più gli italiani: negli ultimi mesi sono stati 34 milioni i nostri connazionali che si sono spostati per piacere. E imparano anche a destagionalizzare la vacanza, se è vero che in 9 milioni faranno almeno un giorno di ferie in questo mese e 7,5 la vacanza principale. E vengono di più da noi gli stranieri. Secondo i dati forniti da Google per la ricerca «Un'estate italiana» commissionata dall'Enit aumentano le ricerche su internet riguardanti l'Italia in quanto meta turistica. I Paesi più interessati alle nostre bellezze sono i soliti: Germania, Usa, Eegno Unito, Francia, mentre quelli in cui si registra il maggiore aumento di interesse sono Argentina (+24 per cento), Russia (+20), Australia (+11) e Spagna (+10). Le città che fanno registrare i maggiori aumenti in rete sono Napoli (+25 per cento), Firenze (+10) e Milano (+8), mentre tra le località avanzano le Dolomiti (+20), le Cinque Terre (+17) e il lago di Garda (+12).
Dati che proietta l'Italia verso un 2017 super, visto che già il primo semestre si era chiuso con 53 milioni di arrivi (+4,6 per cento rispetto al primo semestre 2016) e oltre 160 milioni di pernottamenti (+6) e una crescita in tutte le voci: dal saldo della bilancia dei pagamenti (+5,8 per cento) alla spesa media degli strabnieri (+4,6), dai passeggeri aerei (+6,8) ai passeggeri Trenitalia (+3), dai veicoli leggeri in transito sulle autostrade per km (+1,8) agli aeromobili in arrivo e in partenza (+3).
Sorride quindi Franceschini («Il turismo in Italia è in forte crescita con i primi segnali positivi ancher per quanto riguarda le politiche di destagionalizzazione e un significativo aumento degli arrivi dall'estero»). E sorridiamo anche noi, con lui.
Senza dimenticare, però, che l'Italia è solo al quinto posto tra i Paesi al mondo con più viaggiatori dopo Francia, Stati Uniti, Cina e Spagna. Siamo sicuri che l'Italia debba accontentarsi di un piazzamento in Eurpa League quando per ricchezza di patrimonio culturale e varietà paesaggistica dovremmo vincere tutti gli anni lo scudetto?
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