Lo sprint dei leader per evitare l'astensione

Lo sprint dei leader per evitare l'astensione

Roma - «Il problema è far cogliere il significato di questo voto. Francamente pochi si sono concentrati sui temi, la questione Europa è entrata poco nel dibattito. E quando non dai un significato al voto il pericolo dell'astensione c'è tutto».

Alessandra Ghisleri a undici giorni dal voto lancia l'allarme su una delle possibili variabili del voto: l'affluenza alle urne. Quanti italiani si presenteranno alle urne il 26 maggio? L'affluenza supererà la soglia del 60%? E se sì di quanto? Queste domande se le stanno ponendo anche i leader politici che stanno cercando di polarizzare e accendere interesse negli elettori. «I tempi sono stretti, bisogna mobilitare gli elettori» spiega la presidente di Euromedia Research. «Matteo Salvini in questi giorni sta cercando di trasformare il voto in un referendum su di lui. Alza i toni: con me o senza di me. Lo stesso fece Berlusconi nel 2001 e spesso Salvini ricalca alcune scelte comunicative fatte in passato dal presidente di Forza Italia con metodologie diverse».

L'elemento della polarizzazione tra due forze che siedono insieme in Consiglio dei ministri è naturalmente uno dei fattori di questa campagna. «L'idea di fondo è far passare il messaggio che su alcuni tematiche forti come quella sui migranti si sta saldando un asse tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Ma la vera necessità sentita dai partiti in questa fase è catturare l'attenzione di chi è annoiato dalla politica. Diverso il discorso per i partiti di opposizione, più nascosti rispetto al racconto della realtà. Il punto vero è che nessuno si concentra su quella che dovrebbe essere la vera domanda: cosa significa essere europei?».

Luigi Crespi, sondaggista e comunicatore, guarda alla campagna elettorale con l'ottica dello spin doctor. E giudica così i leader: «Nicola Zingaretti fatica, taglia male le foto, usa slogan lunghi e mai a fuoco. Silvio Berlusconi continua a guardare gli elettori negli occhi. Matteo Salvini usa uno slogan Prima gli italiani già di Casapound. Ma il leader della Lega si salva sempre grazie al suo intuito. Giorgia Meloni funziona, ma in Europa per cambiare tutto assomiglia troppo a cambiare tutto per non cambiare nulla. Per fortuna la Meloni funziona perché donna, colta e preparata. È il suo punto di forza, la competenza unita alla antica militanza.

E se la Lega è forza di governo che comunica bene non può dirsi lo stesso del Movimento Cinque Stelle. Lo slogan Continuare x cambiare con una strada che, sullo sfondo, porta all'infinito, sembra il percorso verso la catastrofe».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica