RomaDal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, arriva un severo stop alla retorica buonista degli ultimi giorni sul tema immigrati. «In questo momento non è l'immigrazione che può risolvere i nostri problemi. Abbiamo bisogno innanzitutto di ridare lavoro agli italiani», ha detto il numero uno di Viale dell'Astronomia.
Le parole sono molto forti non solo perché provengono dal leader degli industriali italiani (e dunque hanno una valenza politica), ma soprattutto perché contraddicono la linea di accoglienza universale e illimitata del governo di Matteo Renzi. Una tesi propugnata ancor più pervicacemente dalla sinistra dopo che la cancelliera Angela Merkel ha aperto le porte ai rifugiati siriani sostenendo che offrire un riparo possa anche essere un'occasione di sviluppo economico, visto l'arrivo di potenziale forza lavoro. Senza contare che proprio pochi giorni fa il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ribadito che «se accompagnassimo i migranti nell'integrazione, ne trarremmo giovamento».
Squinzi, invece, ha ribaltato questa prospettiva. «Abbiamo la disoccupazione al 13% e quella giovanile al 40%: sarà una visione un po' egoistica, ma cominciamo a ridare un futuro ai nostri giovani e una velocità al Paese», ha chiosato il presidente di Confindustria. Insomma, i migranti non rappresentano (o non dovrebbero rappresentare) una priorità dell'azione politica perché, anche se «le migrazioni, alla lunga sono fenomeni positivi», occorre ricordare che «l'obiettivo di chi viene in Italia è soprattutto quello di andare in un altro Paese». Ragione sufficiente per non impostare programmi di ampio respiro su rifugiati che probabilmente sono di passaggio. Discorso diverso per la disoccupazione giovanile, in particolar modo quella meridionale. «Il Sud rimane una preoccupazione fortissima di Confindustria e deve esserlo altrettanto per il Paese», ha rimarcato Squinzi ricordando al governo che, per superare questa emergenza, «tutte le misure a favore delle imprese sono condivisibili».
L'attacco frontale al pensiero unico dominante ha trovato immediato sostegno nel centrodestra. «Ha ragione Squinzi: priorità è dare lavoro agli italiani, ma il Pd è troppo preso a contare voti al Senato», ha commentato su Facebook Giovanni Toti (Forza Italia), governatore della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi» auspicando che Renzi anteponga la Legge di Stabilità alle riforme. «Bravissimo! Parole chiare e di buonsenso. Chissà se Renzi darà della “bestia“ anche a lui...», si è domandato ironicamente Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord.
«La priorità è ridare lavoro agli italiani, noi lo sosteniamo da tempo, ma siamo sempre stati tacciati di xenofobia e razzismo», ha ricordato Giorgia Meloni, presidente di Fdi, aggiungendo che «ora che lo dice persino il presidente di Confindustria Squinzi, mi auguro che il governo Renzi-Alfano gli dia ascolto, perché se c'è qualcuno in Italia che sta discriminando gli italiani, quello è solo l'esecutivo con le sue folli politiche sull'immigrazione». Nessuna reazione di peso, invece, è giunta dal Pd che, evidentemente, preferisce non aprire un altro fronte in questo settembre molto tumultuoso.
Occorre evidenziare che Squinzi ha espresso il proprio pensiero proprio in occasione di un'iniziativa di solidarietà.
In qualità di patron della Mapei, ha presentato con il gruppo Securfin di Letizia Moratti, con Salini Impregilo e con l'Università Cattolica una fondazione per formare le classi dirigenti africane direttamente nei loro Paesi. Portando aiuto laddove ce ne sia veramente bisogno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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