La Stalla Italia vale 55 miliardi di euro e si prepara a rilanciare le aree interne del Paese grazie al decreto ColtivaItalia, che destina 300 milioni di euro al settore zootecnico e mangimistico per favorire la crescita economica e occupazionale lungo la filiera della linea vacca-vitello. È quanto emerso alla 97sima Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari (Brescia), durante l'incontro promosso da Coldiretti alla presenza del presidente nazionale Ettore Prandini, del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Secondo l'analisi Coldiretti, negli ultimi cinque anni il valore delle produzioni zootecniche italiane è aumentato del 41%, coinvolgendo oltre 200mila aziende agricole e circa 800mila addetti. Una crescita che si accompagna all'interesse delle nuove generazioni, con più di 20mila allevatori under 40 oggi attivi nel settore. L'allevamento italiano, sottolinea Coldiretti, è una componente fondamentale del Made in Italy agroalimentare: dalle stalle nascono formaggi e salumi a denominazione di origine che rappresentano l'eccellenza del Paese. Tuttavia, il comparto deve fare i conti con segnali negativi provenienti da diverse filiere, dal calo del prezzo del latte bovino e bufalino fino alla diminuzione delle quotazioni del Pecorino Romano, senza dimenticare le difficoltà legate alla peste suina africana e ai nuovi focolai di aviaria.
"Un rilancio autentico del settore zootecnico non può prescindere anche da un netto stop alle campagne ideologiche e distorte che demonizzano la carne, un alimento centrale nella
dieta mediterranea e nei nostri allevamenti, magari per promuovere alimenti ultra formulati anticamera di quelli sintetici dietro i quali si celano pericoli per la salute dei cittadini", ha sottolineato lo stesso Prandini.