Ma per le statistiche anche gli under 30 alla guida sono un pericolo

Velocità, droghe e stato d'ebbrezza sono le cause principali dei sinistri

Ma per le statistiche anche gli under 30 alla guida sono un pericolo
00:00 00:00

Tre anziani contromano e due incidenti mortali. L'estate del 2025 ha aperto il dibattito sugli ottantenni al volante. Ma se le cronache raccontano una storia, i numeri mostrano uno scenario diverso, dove gli anziani sono sì una categoria fragile, ma non la prima causa di incidenti pericolosi.

Questo viaggio parte dal rapporto ACI-ISTAT pubblicato a fine luglio. Secondo il dossier, nel 2024 il numero di morti in incidenti stradali è leggermente diminuito rispetto al 2023 assestandosi a 3.030 decessi. Leggendo i dati si nota che le categorie più a rischio sono due: i giovani tra 20 e 24 anni e gli anziani tra 85-89 anni. I primi hanno un tasso di mortalità di 84,7 morti per milione, mentre i secondi di 103,8.

C'è poi un altro numero che è importante: la gran parte delle vittime è stata anche conducente dei mezzi, 2.175 su 3.030 decessi. Questo ci porta già a una prima considerazione: la distribuzione delle vittime può essere collegata ai responsabili. L'Istat scrive ancora che "rispetto al 2023 gli aumenti più consistenti di vittime si registrano tra i più giovani: per le classi di età 20-24 e 25-29 anni l'aumento è del +23,9%". Questo suggerisce che i giovani adulti sono coinvolti più spesso anche come conducenti e responsabili.

Ma l'Istat ha un altro dato importante: quello dei conducenti ai quali siano imputabili gli incidenti. Nelle tabelle si legge che i giovani della gen Z, fascia 18-29 anni, hanno causato 321 morti nel 2024, mentre quelli dei conducenti con più di 65 anni sono stati 417. Fermandoci ai dati assoluti verrebbe da dire che i più anziani sono pericolosi, ma serve un po' di prospettiva. In Italia la fascia 18-29 corrisponde al 12,2% della popolazione, circa di 7 milioni di persone, mentre gli over 65 costituiscono il 24,6%. Giocoforza gli incidenti dei giovani, rispetto alla popolazione, sono più frequenti.

Certo, non tutti guidano, quindi i dati sono arrotondati per eccesso, ma anche guardando le patenti, la prospettiva non cambia. Secondo i dati del ministero dei Trasporti del 2017, il numero di patenti tra giovanissimi, cioè sotto i 25 anni di età, era il 7,9% del totale, mentre quelle degli ultrasessantacinquenni il 19,3%, quindi gli anziani circolanti sono molti di più dei giovani. La tendenza viene confermata anche se si considerano gli incidenti delle ultime settimane. L'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, ogni anno monitora gli incidenti contromano avvenuti su strade e autostrade. L'anno scorso i sinistri sono stati 110 e di questi 15 sono stati mortali. I protagonisti di questi incidenti, nota ASAPS, sono persone in stato di ebrezza o sotto l'effetto di droghe (11,8%), guidatori stranieri (10%) e anziani (13,6%). Se si considerano solo gli episodi mortali, gli anziani sono responsabili del 31,3% dei frontali, mentre il resto è da imputare a guidatori più giovani. Il rapporto ACI-ISTAT segnala un altro aspetto importante collegato ai comportamenti che possono provocare incidenti e che possono essere collegati ai più giovani, come distrazione e velocità elevata. A questi altri due comportamenti pericolosi: "Rimane elevato", scrive ancora l'Istat, "il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto l'effetto di stupefacenti". I numeri sembrano non mostrare un'emergenza anziani sulle strade, ma un problema sui comportamenti a rischio, che riguardano in particolare i più giovani.

Aspetti in parte corretti dal nuovo codice della strada che mostra numeri promettenti. Nel periodo 14 dicembre 2024 al 13 luglio 2025 rispetto all'anno precedente, infatti, i decessi sono scesi del 10,6% mentre gli incidenti mortali dell'8,4%.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica