Stipendi deputati I fustigatori M5S si "accontentano" di 5mila euro

Stipendi deputati I fustigatori M5S si "accontentano" di 5mila euro

Roma I grillini (o almeno i loro rappresentanti in Parlamento) si accontenterebbero di guadagnare 5mila euro al mese. Dicono che è più che sufficiente per svolgere con dignità e autonomia il mestiere di legislatore. Questo si legge dietro l'ultima proposta di legge presentata in Commissioni affari costituzionali della Camera dei deputati da Roberta Lombardi. Un disegno di legge che intende proporre un taglio drastico - secondo Lombardi - agli stipendi dei parlamentari. La proposta ha però un secondo scopo molto più contingente: battere sul terreno dell'antipolitica strizzando l'occhio ai sostenitori del No al referendum di dicembre. Insomma se i paladini del Sì continuano a ripetere come un mantra che con la riforma Boschi si cambia e soprattutto si risparmia, la Lombardi controbatte pubblicando sulla sua pagina Facebook un grafico dove a sinistra campeggia la sintesi della riforma costituzionale targata Pd con «risparmi presunti» di 58 milioni di euro l'anno, e a destra la contromossa grillina con «taglio delle indennità» per un «risparmio minimo» di 61 milioni di euro.

La battagliera Lombardi insomma non si arrende e cerca di ritornare su un tema caro ai Cinquestelle e già bocciato in precedenza proprio dalla Camera dei deputati. Questo, spiega la rappresentante grillina, è un «testo unificato», frutto del lavoro di «raccordo tra tutte le proposte di legge abbinate che vertono su questo tema». «Siamo partiti da quella del M5S a mia prima firma - aggiunge la Lombardi - che rispecchia il trattamento economico che noi parlamentari M5S ci siamo imposti e che ci ha permesso di restituire ai cittadini fino a maggio scorso fa la bellezza di 16 milioni di euro».

Due i capisaldi: una diminuzione rispetto ai 10.435 euro lordi di indennità mensile e l'obbligo di trasparenza su come vengono spesi i rimborsi per le spese di esercizio mandato e la diaria. «A norma dell'articolo 69 della Costituzione - recita il primo articolo della proposta di legge - l'indennità spettante ai membri del Parlamento è disciplinata dalla presente legge. Essa è pari, al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali e assistenziali, ad euro 5.000 mensili per dodici mensilità».

In precedenza i grillini avevano già provato a ridimensionare gli stipendi dei parlamentari, ma senza

successo. E il nostro Paese, quindi, rimane al vertice della singolare classifica stilata dall'Ocse dove il potere legislativo italiano è quello più pagato in Europa (al secondo posto gli austriaci e al terzo gli olandesi).

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