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"Stop ai governi tecnici, mai più col Pd": Salvini guarda al 2023

Nessun altro governo tecnico sarà avvallato dalla Lega: Matteo Salvini al Salone del mobile di Milano chiude tutte le porte e chiede il voto degli italiani

"Stop ai governi tecnici, mai più col Pd": Salvini guarda al 2023

Matteo Salvini è intervenuto al Salone del mobile di Milano a poche ore dal referendum per la giustizia e dall'apertura dei seggi per il rinnovo del consiglio comunale di moltissime città italiane, anche di grande importanza strategica. Le elezioni amministrative sono in programma a circa un anno di distanza dal ritorno alle urne degli italiani per il rinnovo del parlamento, un appuntamento atteso che sta segnando l'agenda politica dei maggiori partiti, già pronti a darsi battaglia per conquistare la maggioranza e, quindi, la guida del governo.

Il leader della Lega esclude a priori che nel 2023 ci possa essere la possibilità di un Draghi bis: "Diamo la parola agli italiani, fidiamoci degli italiani e lasciamoli scegliere. Noi abbiamo detto sì a questo governo di emergenza solo perché c'era la pandemia. Poi di governi tecnici, di governi non eletti o di governi col Pd noi non ne faremo e non ne accetteremo più evidentemente". Le parole di Matteo Salvini sono state categoriche e non lasciano spazio a libere interpretazioni su quali possano essere i progetti futuri della Lega. Una linea ribadita anche in risposta a chi gli ha chiesto la sua idea sul cosiddetto "patto anti-inciucio" proposto da Giorgia Meloni: "Non ho bisogno di firmare, non ho nessuna intenzione di governare col Pd dopo questa fase di emergenza".

C'è spazio anche per un affondo contro Enrico Letta dopo la lettera inviata dal segretario del Partito democratico al quotidiano la Stampa: "C'è un Pd suicida, una volta c'era la sinistra amica degli operai, adesso c'è la sinistra che licenzia gli operai. Un voto demenziale". Ma Salvini attacca anche la decisione di abolire le auto benzina e diesel già nel prossimo futuro: "È da cretini: primo perché inquini di più, perché gli ultimi diesel hanno meno emissioni delle auto elettriche; secondo perché regali il settore dell'auto alla Cina, che è la maggior produttrice mondiale di batterie elettriche; terzo perché metti a rischio milioni di posti di lavoro in Europa e centinaia di migliaia in Italia". Si tratta di una decisione che ha stupito molti, tanto da far avanzare a Salvini qualche dubbio da chiarire: "Non ci guadagna l'ambiente, non ci guadagnano gli imprenditori, non ci guadagnano gli operai, ci guadagnano i cinesi. A questo intervenga il Copasir, i servizi segreti, visto che va di moda. O Letta ha interessi, legami e convenienze in Cina oppure è una scelta che non si spiega".

Le questioni economiche sono una grande preoccupazione per Matteo Salvini, che al Salone del mobile ha commentato il decreto allo studio del Governo, previsto per luglio, con un taglio delle tasse: "Altro che 9 miliardi. Quando la Banca Centrale Europea dice 'non vi compro più i titoli di Stato', la borsa perde il 5% in un giorno, l'inflazione sale al 7%, la crescita diminuisce, la benzina è sopra i 2 euro al litro… Mi sembra evidente che l'Italia sia sotto attacco, e noi chiediamo al Governo di reagire".

A tal proposito, Salvini ha annunciato di aver convocato una riunione urgente dei vertici della Lega lunedì mattina per discutere le proposte economiche da mettere in campo.

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