Strage di Trento, l'ultimo sms: «Tranquilla»

Gabriele Sorrentino ha scritto alla moglie dopo avere ucciso i suoi due bambini

Roma «Stai tranquilla», ha scritto alla moglie in un sms quando probabilmente aveva già ucciso i loro due bambini più piccoli, di 4 e 2 anni e mezzo.

In quel momento, lo scorso lunedì mattina, il cellulare di Gabriele Sorrentino, ex maresciallo dell'Arma dei Carabinieri divenuto broker finanziario, era agganciato alla cella telefonica di Sardagna, a pochi chilometri da Trento, proprio nella zona dove c'è il dirupo che l'uomo ha scelto per togliersi la vita, probabilmente per sfuggire alle conseguenze delle bugie dietro alle quali aveva cercato di nascondere le sue difficoltà economiche, dopo aver bruciato in poco tempo più di un milione di euro. Ultimamente pare che la moglie gli avesse chiesto spiegazioni circa alcune difficoltà finanziarie e lui le aveva mostrato per tranquillizzarla alcuni documenti su certi investimenti effettuati, per un totale di circa 15 milioni di dollari. Tutto falso, purtroppo.

Quella mattina a mezzogiorno Sorrentino aveva un appuntamento dal notaio per firmare il rogito della sua nuova casa. La molla, forse, che ha scatenato la follia omicida in un uomo considerato da tutti fino a quel momento un padre e un marito modello. Prima del messaggio alla moglie, Sorrentino ne aveva scritti diversi altri. Alcuni indirizzati alla sua famiglia d'origine. In particolare a suo padre Alberto, per avvertirlo di non andare a prendere i bambini a scuola perché durante la notte erano stati poco bene e dunque erano rimasti a casa. Le indagini dovranno chiarire se quando lo ha inviato aveva già ucciso a martellate i fratellini o stava ancora pensando di farlo, visto che l'orario della morte non è ancora certo, si sa solo che risalirebbe ad un intervallo di tempo tra le 7 le 10,15 del mattino. Subito dopo un sms alla moglie per avvertirla che a metà mattinata i piccoli sarebbero stati affidati alla nonna perché lui aveva degli impegni di lavoro. Intanto il consulente finanziario aveva cominciato a posticipare, con varie scuse, gli appuntamenti con i clienti.

Nell'ultimo messaggio inviato alla moglie, molto probabilmente poco prima di suicidarsi, scriveva che Alberto e Marco non erano dalla nonna, ma non doveva preoccuparsi.

La donna, però, non si era affatto tranquillizzata e aveva cominciato a telefonare al marito, mandandogli un messaggio dietro l'altro. Senza ottenere risposta. Il folle piano in quel momento era già compiuto. Rientrando a casa è toccato alla mamma dei piccoli scoprire la mattanza.

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