Quella strana idea di democrazia a senso unico

Il capitano della nazionale francese, Kylian Mbappé, alla terza esternazione sulla calata dei "barbari", ha parlato di "catastrofe" se vincesse il Rassemblement National

Quella strana idea di democrazia a senso unico
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«Arrivano i barbari!» è il grido d'allarme in Francia, e non solo, quando la sinistra annaspa e viene sconfitta dagli elettori. Ovviamente la calata in Parlamento degli Unni è sempre riferita alla destra brutta, cattiva e nostalgica guidata, nel caso francese, dal giovane Jordan Bardella. Dal centro all'estrema sinistra sono tutti presentabili e inossidabili democratici quando si oppongono al pericolo immanente di un moderno Attila.

E scende in campo pure chi dovrebbe tacere, per il ruolo che ricopre, lanciando l'allarme mobilitazione sotto i riflettori mediatici. Il capitano della nazionale francese, Kylian Mbappé, alla terza esternazione sulla calata dei «barbari», ha parlato di «catastrofe» se vincesse il Rassemblement National. Alla guida della nazionale sul campo di gioco rappresenta tutti i francesi, pure i «barbari», che tifano per la squadra al di là delle opinioni politiche. Se il nostro Donnarumma, prima di qualsiasi elezione cruciale, osasse dire di fermare la «catastrofe» della sinistra verrebbe impiccato a testa in giù sulla traversa della porta. E qualche ultrà del politicamente corretto farebbe notare che in quanto bianco è sicuramente un razzista.

Ancora più inquietante la levata di scudi di 74 università e scuole d'eccellenza francesi, che hanno stilato addirittura un proclama contro i nuovi «barbari» mangia immigrati. Quando i rettori prendono posizione nell'agone politico è la fine del messaggio fondamentale dell'istruzione, che deve rimanere super partes e non fare il lavaggio del cervello agli studenti, come accade sempre più spesso.

Nelle ultime ore prima del voto, Marine Le Pen, ha annunciato che in caso di vittoria il nuovo governo non manderà soldati francesi in Ucraina come voleva Macron. Ed i missili forniti da Parigi non dovranno venire usati per colpire in profondità il territorio della Federazione russa. Esattamente la posizione dell'Italia e di altri paesi europei, ma c'è da scommetterci che Le Pen verrà additata come quinta colonna del Cremlino. E si fa finta di niente sulle posizioni ultra filo russe o pro Hamas dell'ala estrema del Fronte popolare anti «barbari».

Ovviamente, con gli Unni alle porte, è normale che Jean-Luc Mélenchon, il leader dell'estrema sinistra francese, concluda simbolicamente la campagna elettorale in piazza Lenin, in una storica banlieue rossa parigina. E alzando il pugno chiuso verso il cielo prometta che se andasse al potere come prima cosa riconoscerebbe la Palestina nonostante l'attacco stragista di Hamas del 7 ottobre. Nessuno gli fa presente che grazie a Lenin e al pugno chiuso il comunismo ha sulle spalle 100 milioni di morti.

L'allarme «barbari» alle porte è tale che se vengono picchiati gli attivisti del presidente francese, Emmanuel Macron, dagli estremisti di Francia ribelle di Melanchon, è meglio non stigmatizzare troppo. Qualche giornalone, pure in Italia, rimescolava così bene la frittata delle violenze elettorali da non far capire che ci sono pure i manganellatori rossi.

Per fortuna (non solo) il popolo francese ragiona con la sua testa e chi sceglie la destra nell'urna non intravede alcun pericolo di calata dei «barbari», ritorno al fascismo o quarto Reich.

Al contrario esercita un diritto democratico, ma secondo la sinistra il voto è giusto e sacrosanto quando non porta al potere la destra, che per definizione è estremista. I veri estremisti sono i fautori di questo concetto distorto: Se vinciamo noi è democrazia, ma se vincono i «barbari» è caos. Più illiberali e antidemocratici di così

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