Stretta sugli islamici e sgomberi lampo

Il governo vuole estendere le misure del decreto. Fdi: stop a ghetti, veli e fanatici

Stretta sugli islamici e sgomberi lampo
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Lo Stato c'è. Il decreto Sicurezza è stato il passo chiave per tutelare i cittadini e la proprietà privata. Ma il lavoro dell'esecutivo e della coalizione di centrodestra non è finito. Giorgia Meloni lo ha chiarito subito dopo l'approvazione del pacchetto: ci saranno ulteriori provvedimenti. Il sottosegretario all'Interno, il leghista Nicola Molteni, va fiero del pacchetto approvato tre giorni fa in Senato. «Nel decreto non c'è nulla di ciò che va raccontando la sinistra». La maggioranza rispedisce al mittente la narrativa secondo cui il decreto Sicurezza sarebbe liberticida. Anzi, alcune misure dovrebbero essere allargate, specifica Molteni. Come nel caso del cosiddetto «sgombero lampo»: ora vale solo per le prime case. «Ma bisogna estenderlo anche alle seconde e alle terze», fa presente il sottosegretario. Il decreto sicurezza è «un punto di partenza», insiste l'esponente del Carroccio. Il centrodestra del resto ha almeno altri due anni di legislatura per fare dell'Italia un Paese sempre più sicuro. Poi c'è la questione della tutela legale economica delle Forze dell'ordine. Non è tramontata neppure la norma chiamata comunemente «scudo penale». È il meccanismo che consentirebbe agli agenti di non essere automaticamente iscritti nel registro degli indagati per atti compiuti durante il loro lavoro. Sono questioni su cui le forze di maggioranza devono ancora trovare la quadra definitiva. Ma l'obiettivo del governo resta l' approvazione del decreto Forze dell'ordine prima dell'estate. E questa dovrebbe essere la settimana della bozza. Il Parlamento, poi, è in ancora in fermento sul tema sicurezza. Fratelli d'Italia, con la deputata Sara Kelany in testa, ha in serbo una proposta per contrastare l'integralismo islamico. «Bisogna anzitutto intervenire contro il separatismo», fa presente la parlamentare (nella foto, una preghiera degli islamici nella Chiesa Marcelliana a Monfalcone). Non si può, insomma, consentire la creazione di uno Stato nello Stato, facendo proliferare ghetti dove le leggi italiane non vengono rispettate. Ma l'idea è più articolata e complessa. «Abbiamo già presentato la Carta dei doveri: la proposta sull'islam integrale va inserita in questo solco». Il pacchetto di norme riguarderà pure il velo islamico, le minacce terroristiche, i finanziamenti dei Fratelli Musulmani e le infiltrazioni. «La tutela della donna - ancora - va messa al primo posto. E interverremo anche su quelle realtà in cui le donne vengono considerate come subalterne», chiosa la Kelany. Infine, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha già annunciato la necessità di modificare il Codice di procedura penale.

Il caso Garlasco, in questo senso, è diventato simbolico per la necessità di un cambiamento. Il cuore della modifica dovrebbe riguardare le norme che oggi consentono di condannare in terzo grado una persona assolta due volte.

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