
Una bruttissima storia, un'altra presunta violenza sessuale che stavolta avrebbe come protagonisti negativi non degli immigrati ma nientemeno che due studenti della Scuola per allievi agenti di Polizia di Brescia.
È successo tutto in un albergo di Rimini, dove i ragazzi, un 21enne e un 23enne, si trovavano in vacanza. Nella stessa struttura si trovavano anche tre turiste tedesche, che con gli italiani avevano fatto conoscenza. Nel pomeriggio di sabato erano andate tutte e tre nella stanza dei ragazzi per bere qualcosa. Poi due di loro hanno lasciato la camera, mentre un'altra, una 20enne, lei è rimasta lì da sola. Quando è uscita è corsa dalle amiche: a loro, per prime, ha raccontato essere stata costretta a un rapporto a tre.
Subito dopo la giovane ha ripetuto la stessa accusa anche al titolare dell'hotel, che a quel punto non ha potuto far altro che chiamare la polizia. Intorno alle 18 sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, che hanno identificato i due presunti violentatori, mentre la ragazza è stata accompagnata dalla polizia in pronto soccorso dove i medici hanno rilevato particolari compatibili col suo racconto. Successivamente sono arrivati anche gli uomini della scientifica che hanno effettuato un lungo sopralluogo - durato fino a tarda notte - in cerca di riscontri. Le tre tedesche invece hanno ribadito le loro testimonianze in questura, agli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, e alla fine per i due allievi poliziotti è scattata una denuncia per violenza sessuale di gruppo.
Il direttore della scuola di polizia di Brescia ha immediatamente avviato una procedura di sospensione nei loro confronti che è stata poi ratificata dalla direzione del personale di Roma: se le responsabilità dovessero essere accertate i ragazzi verrebbero destituiti e non prendere mai servizio nelle forze dell'ordine; Il tutto al netto del processo che eventualmente dovrebbero affrontare. Ieri mattina, intanto, sia gli italiani che le tedesche, hanno lasciato Rimini facendo rientro a casa.
Neanche a farlo apposta Rimini rivive l'incubo di uno stupro a un anno esatto di distanza dalla violenza di gruppo su una turista polacca, il cui compagno fu selvaggiamente picchiato, e una prostituta peruviana. L'episodio provocò un forte choc nella cittadina romagnola, e anche per questo ieri il Comune, in una nota, ha annunciato di volersi costituire parte civile. «Pur dovendo fare i conti con informazioni ancora frammentarie - scrive l'amministrazione - auspichiamo che sia fatta piena luce in tempi rapidi.
In attesa degli accertamenti ribadiamo la totale vicinanza, solidarietà, sostegno e aiuto a ogni donna che sia oggetto e vittima di qualsiasi tipo di violenza, a partire dalla più brutale e vigliacca: quella sessuale. Per tale motivo sin da ora affermiamo che, qualora i riscontri confermassero le prime ipotesi, il Comune si costituirà parte civile nei confronti dei responsabili».