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Su Fb si può bestemmiare, ma non dire "zingaro". Meloni: "Vergogna"

Lo staff della Meloni aveva segnalato una pagina con una bestemmia. La risposta del social: "Rispetta le regole della comunità"

Su Fb si può bestemmiare, ma non dire "zingaro". Meloni: "Vergogna"

La libertà di opinione, evidentemente, non è uguale per tutti. Mentre Matteo Salvini e altri esponenti della destra sono stati più volte sospesi da Facebook per aver scritto "zingaro" su alcuni loro post, quando invece viene segnalata una pagina il cui titolo riporta una bestemmia, il social di Zuckerberg si guarda bene dal bloccarne i contenuti.

La denuncia viene dal profilo di Giorgia Meloni, che si è scagliata contro Facebook accusandolo di essere schierato sempre dalla parte delle lobby e dei gruppi di potere. Il motivo dello scontro trova l'origine nella segnalazione di una pagina fatta da un menbro dello staff della Meloni. Il titolo della pagina in questione, infatti, è proprio una bestemmia.

Il collaboratore di Giorgia Meloni chiedeva a Facebook semplicemente coerenza. Così come i contenuti con le frasi contro i nomadi sono state oscurate, era forse il caso di bloccare anche una pagina che insultava un intera comunità cristiana. Secondo il social, però, la bestemmia non può essere motivo di censura: perché non vi sono presenti all'interno contenuti che inneggino all'odio e alla violenza. Insomma, ha scritto Facebook allo staff di FdI, quella pagina "rispetta gli standard della comunità".

Sono i due pesi e le due misure del social di Zuckerberg. "Parole presenti nel vocabolario italiano - accusa la Meloni - come ‘zingaro’ comportano una censura; se all’indomani dagli attentati sanguinari in Tunisia si sottolinea l’inappropriata tempistica dell’iniziativa delle bandiere arcobaleno sui social si viene bannati; se per sbaglio in una foto compare un simbolo di destra si viene oscurati. Ma le bestemmie, le foto porno e la blasfemia rispettano gli standard della comunità di Facebook".

"Caro Zuckerberg - conclude la Meloni - la tua comunità non sarà mai la mia perché a casa mia il rispetto si porta a tutti non solo alle lobby e ai gruppi di potere. Vergogna.

Ora banna anche me!".

Il post di Giorgia Meloni

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