"Sui migranti ora un cambio di strategia": la nuova linea di Piantedosi

Med5 prolifico per Matteo Piantedosi sulla questone migranti e Tajani dalla Germania rimarca e ribadisce la posizione dell'Italia: "Questione di sicurezza nazionale"

"Sui migranti ora un cambio di strategia": la nuova linea di Piantedosi

Dal momento del conferimento dell'incarico, per la prima volta quest'oggi il ministro Matteo Piantedosi ha partecipato a una riunione Med5 in videoconferenza. Insieme al titolare del Viminale c'erano Cipro, Grecia, Malta e Spagna. Al centro della riunione, ovviamente, la questione migranti. Come fa sapere il ministero dell'Interno, durante la riunione "è stata condivisa la volontà di elaborare una posizione comune a tutti i cinque Paesi del Mediterraneo fondata sul governo dei flussi migratori da parte degli Stati".

Giorgia Meloni a Bruxelles

E di migranti ha parlato anche Giorgia Meloni prima della cena di lavoro con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, sottolineando che durante gli incontri di quest'oggi "abbiamo parlato di flussi migratori e di un cambio del punto di vista della posizione dell'Italia, per cui la priorità diventa una priorità già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni". Quella dei migranti non è una materia facile, come sottolinea lo stesso presidente del Consiglio, ma sul tema, aggiunge, "ho trovato orecchie disponibili all'ascolto. Abbiamo parlato anche di tante altre materie, dalla difesa dai nostri prodotti alimentari di eccellenza in poi".

Piantedosi al Med5

Dal Viminale parlano di un "cambio di strategia che si deve realizzare, secondo quanto emerso dalla riunione, rafforzando i canali di ingresso regolari nella Ue anche attraverso l'intensificazione delle relazioni con i Paesi di origine e di transito dei migranti". Questa nuova strada che i Paesi del Med5 tenteranno di risolvere è mirata "a contrastare il traffico dei migranti riducendo sia i naufragi sia i profitti criminali". L'obiettivo finale sembra essere chiaro: togliere la gestione dei flussi migratori irregolari agli scafisti ed evitare che le navi Ong nel Mediterraneo si sentano in diritto di avanzare pretese e di imporre condizioni ai Paesi.

Antonio Tajani al G7

Della questione si è occupato anche Antonio Tajani a margine dei lavori della riunione del G7 in corso a Muenster, in Germania. "Una volta salvate le persone dai marosi e dal mare, prima di attraccare devono dirci chi sono. Fermo restando che se c'è un'emergenza sanitaria siamo pronti a salvare vite umane, si può inviare un medico a bordo", ha detto il ministro degli Esteri.

Per Antonio Tajani, la questione è chiara: "La questione delle navi delle Ong non è una questione che riguarda la Germania, per noi riguarda il diritto e le norme europee. Noi chiediamo che tutte le navi che raccolgono le persone in mare, quando chiedono di attraccare in un porto italiano, ci dicano quanti sono, da dove vengono, e serve che ci sia una relazione completa. È questione di sicurezza nazionale".

La posizione dell'Italia in merito a questa vicenda è ben delineata e non ci sono margini di manovra.

Il governo sta agendo nel pieno titolo di Paese sovrano per tutelare la sicurezza nazionale, evitando che entrino nel Paese persone senza documenti, che non hanno titolo per rimanere in territorio italiano. Nel frattempo circa 30 migranti si trovano a bordo della nave SAR francese Ile d'Ouessant, che questo pomeriggio li ha intercettati in mare e li sta portando a Pozzallo.

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