«Io sono per il perdono, è stata una tragedia, ci sono delle concause». Così a LaPresse Quintino Marcella, l'uomo, amico di uno dei sopravvissuti, Giampiero Parete, che ha chiamato i soccorsi subito dopo il crollo. «Io faccio il volontario nel carcere Pescara - dice l'uomo che lanciò più volte l'allarme, all'inizio senza essere ascoltato - cerco di fare il bene per gli altri: figuriamoci se auguro il male a qualcuno.
Certo mi dispiace per le vittime, non si dimentica quello che è successo. Ma io sono per il perdono, non auguro il male a nessuno». Marcella ricevette una disperata richiesta di aiuto urlata tra le lacrime e la voce tremante per il freddo e la paura. Lui rilanciò l'Sos. Ma non fu creduto
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