La svolta del Cav sul Colle «Serve un garante, anche Pd»

Berlusconi: nessun problema su un capo dello Stato di sinistra, conta la serietà E all'incontro con gli eurodeputati azzurri dice a Fitto: «Ci dobbiamo rivedere»

Berlusconi spiazza tutti con un'intervista a Repubblica : «Il problema non sono le radici politiche. Ma che sia un presidente della Repubblica equilibrato, un garante». Insomma, per il post Napolitano il Cavaliere non pone veti neppure a un uomo di sinistra. Di nomi non se ne fanno ma l'identikit potrebbe corrispondere a Giuliano Amato: un passato di sinistra che ha, agli occhi del Cavaliere, le carte in regole per essere papabile. «Il presidente dev'essere una persona equilibrata, seria, competente e non deve stare da una parte sola», dice l'ex premier. E ancora: «Non ci sottrarremo né sulle modifiche alla Costituzione né sulla nuova legge elettorale. E pensiamo di contribuire anche sul capo dello Stato». Dall'altra parte Renzi assicura che il Cavaliere «va coinvolto, così come accadde con Ciampi e il Napolitano bis». Insomma, se non proprio un accordo c'è un gentlemen's agreement tra Renzi e Berlusconi, pare suggellato da una telefonata. Lo scrive l' Huffington Post : colloquio preparato grazie ai buoni uffici che Verdini continua ad avere in quel di Palazzo Chigi. Una telefonata smentita però dall'ufficio stampa del Cavaliere: «Nessuna telefonata riguardo alla nomina del prossimo presidente». Tuttavia l'intervista, seppure per il Cavaliere «carpita» perché frutto di un colloquio con il giornalista per i tradizionali auguri di Buon Natale, trasuda dell'accordo con il premier. Quantomeno nel metodo. Con il ministro Pier Carlo Padoan che ieri era dato in ascesa nel toto-papabili di giornata.

Un accordo letto favorevolmente da tutto il partito. Brunetta, nel quotidiano Mattinale , elogia il Cavaliere: «Mostrate le sorprendenti qualità dell'uomo, prima ancora che del leader e dello statista». Anche Osvaldo Napoli applaude e va oltre: «La mossa si Berlusconi mette in difficoltà il Pd, butta la palla nel campo dei Democratici e mette in difficoltà sia Salvini sia l'Ncd». Pure il fittiano Saverio Romano è d'accordo: «Berlusconi con lungimiranza guarda a un futuro di pacificazione in Italia, occorre quindi una proposta che vada in questa direzione per avere i nostri voti».

Già, Fitto. Ieri c'era anche l'eurodeputato pugliese attorno al tavolo in quel di Arcore, dove il Cavaliere ha voluto festeggiare con i suoi eurodeputati. C'erano tutti, ad eccezione di Aldo Patriciello, per consegnare a Berlusconi una palla di Natale raffigurante l'Europa e 13 pupazzetti raffiguranti gli euroazzurri. Un pranzo «disteso, sereno, senza alcuna tensione. E il presidente era in palla e lucidissimo», confida uno dei partecipanti. Quasi tre ore a tavola per parlare di Europa, di sanzioni alla Russia e di partito. Ma se l'appoggio alle riforme non è in discussione, il Cavaliere non manca di criticare il governo Renzi che in Europa non ha portato a casa quasi nulla: «Il semestre europeo s'è chiuso con un risultato deludente.

Quando lo guidai io risolsi la crisi tra Russia e Georgia». Quanto ai temi posti da Fitto (primarie, rilancio del partito e rifiuto della candidatura a governatore) s'è sorvolato. E al momento dei saluti la promessa: «Raffaele, io e te ci dobbiamo rivedere».

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