Europa

Svolta Ue a Lampedusa. "L'Europa è insieme a voi"

Piantedosi e la Johansson in visita all'hotspot: "Questa non può essere solo una sfida italiana"

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Nessuna promessa di usare una bacchetta magica per risolvere i problemi legati all'immigrazione illegale, ma l'impegno, «strappato» anche all'Ue, per passi concreti che, con la collaborazione dei diversi soggetti coinvolti, condurrà l'Italia a gestire il fenomeno diversamente che in passato. In visita ieri all'hotspot di Lampedusa dove, dopo quasi 3mila trasferimenti, c'erano circa 500 migranti, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi con la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, e il commissario straordinario per l'emergenza immigrazione clandestina, prefetto Valerio Valenti, si è intestato un'ardua battaglia contro l'immigrazione irregolare. Contando poco o nulla l'aiuto solo a parole visto finora dall'Unione europea, la commissaria si è impegnata per un appoggio concreto all'Italia, «un maggiore sostegno finanziario», ma ne è consapevole «non basta». «Nessuno Stato europeo deve essere lasciato solo ha detto -. Se uniti siamo molto più forti». E ancora: «Pochi giorni fa in Lussemburgo c'è stata una svolta con una prima parte di una legislazione. Abbiamo raggiunto un supporto stabile, con qualche eccezione (ndr Polonia e Ungheria). Il nostro accordo è un passo avanti, una legislazione solida che ci dà una base solida per dare una risposta». Maggioranza solida, dunque, ma non ci sarà nessun ricollocamento obbligatorio, bensì solo su base volontaria e ciò penalizza l'Italia che si sta dando da fare per attuare il decreto Cutro che prevede percorsi separati, aree di trattenimento già allo sbarco e procedure velocizzate per vagliare le istanze dei migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri in 7 giorni ed espulsioni altrettanto veloci. «L'hotspot di Lampedusa continuerà ad esistere con la stessa vocazione attuale, ossia quella di base di transito» ha detto il ministro, ricordando che si sta lavorando per l'individuazione delle aree all'interno degli hotspot in cui trattenere i migranti. Per il capo del Viminale la gestione dell'immigrazione clandestina è «una sfida molto importante e l'Italia vede l'Europa concretamente al suo fianco», ma «questa sfida ci impegnerà nei prossimi mesi e anni» perché «non esistono soluzioni immediate. Stiamo costruendo qualcosa per consentire una gestione più ordinata del fenomeno e di contrasto all'ignobile traffico di esseri umani». L'obiettivo principale del governo resta «combattere senza alcun condizionamento i traffici internazionali di esseri umani ha detto Piantedosi - e so che è anche un obiettivo della Commissione europea e dell'Unione europea che vuole condividere con l'Italia». Per farlo ha sottolineato la commissaria Johansson «c'è bisogno di lavorare insieme ai Paesi di origine e di transito. E questo è un messaggio che il ministro Piantedosi ci ha dato fin dal primo giorno in cui ha assunto la sua carica. Bisogna lavorare per una politica dell'Unione Europea, ma è necessario arrivare al punto di gestirla insieme agli Stati che sono l'origine dei flussi migratori». Il primo riferimento è alla Tunisia, su cui bisogna anche lavorare per «migliorarne ha detto l'esponente dell'Ue la capacità di prevenzione e respingimento dei migranti provenienti da altri Paesi».

Presente alla visita il sindaco dell'isola, Filippo Mannino, che ha chiesto una soluzione per le spese che il Comune deve anticipare per la raccolta dei rifiuti speciali conseguenti agli sbarchi e dell'hotspot, dove sono arrivati altri 150 migranti in poche ore.

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