«Solo una vittoria del Ppe alle elezioni di maggio può fermare le forze populiste che, quando prendono il potere, provocano disastri. Basta vedere quel che succede in Italia», dice Antonio Tajani al meeting dei popolari europei di Atene. E il presidente azzurro dell'Europarlamento aggiunge che quello del Ppe «è l'unico vero partito che si presenta al voto, con un programma ed una strategia per il futuro, mentre gli altri sono un'accozzaglia di forze diverse tra loro».
Per Tajani è ora, in Europa, di aprire una nuova era, cambiare le istituzioni di Bruxelles per avvicinarle ai cittadini e seguire delle linee precise per affrontare la disoccupazione, l'immigrazione, la lotta al terrorismo e per avere «una comune politica estera e diventare una grande forza militare, in grado di fronteggiare l'avanzata della Cina, difendendo la nostra industria e il nostro commercio anche con nuove regole sulla concorrenza, perché quelle che abbiamo risalgono al 1956».
All'incontro nella capitale greca il vicepresidente di Forza Italia ufficializza la sua ricandidatura alla presidenza del parlamento europeo, al fianco del bavarese Manfred Weber, che invece è designato dai popolari per la Commissione Ue. «Dopo il rinnovo del patto tra Francia e Germania - spiega Tajani - all'Europa serve una strategia che guardi al sud e anche all'est del continente. L'Ue deve superare la distanza voluta da Trump con l'Europa, perché invece dobbiamo lavorare insieme. Per questo a fine mese sarò in visita a Washington».
Nel suo discorso ai popolari dei paesi europei, Tajani critica con durezza il governo gialloverde, su tutti i fronti, come esempio di quel che potrebbe succedere in Ue, se prendessero il sopravvento i partiti populisti. «Mi ha rattristato - sottolinea - vedere un vicepremier italiano che va a Parigi per mettersi dalla parte dei gilet gialli, di chi rompe vetrine e attacca la polizia, io sto dalla parte dei poliziotti francesi». E aggiunge, dopo la notizia che la Francia non accoglierà più la sua quota di migranti della Sea Watch: «Questo conferma l'isolamento dell'Italia, dovuto all'assurda politica del governo, che non considera gli equilibri internazionali. Ora l'Italia ne paga il prezzo».
Il governo Conte, per il numero due degli azzurri, sbaglia quando «annuncia un boom economico mentre il Paese va verso il baratro e non ha varato nessun provvedimento per la crescita». Sbaglia quando impedisce in Ue il riconoscimento dell'autoproclamatosi presidente venezuelano Guaidò, sostenendo di fatto il dittatore Maduro. Sbaglia quando blocca la Tav, infrastruttura necessaria, senza rispettare accordi internazionali.
E sbaglia sul contrasto all'immigrazione clandestina, quando «tratta con arroganza gli altri Paesi, dalla Francia a Malta, invece di cercare un accordo comune».In Italia, dice, c'è «solo una soluzione: cambiare il governo. Perché noi siamo il centro dell'Eurozona e un disastro italiano sarebbe un disastro per l'Europa».
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