
«Viviamo momenti difficili di troppi cattivi maestri che incitano all'odio e non sanno quale influenza negativa possano avere sulle menti giovani e più fragili. Mi dispiace che questo accada anche in Parlamento» ha dichiarato ieri, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani (nella foto grande) dopo l'informativa su Gaza. «Additare il governo della responsabilità delle morti nella Striscia distorce la verità - ha aggiunto - Dire che siamo corresponsabili di migliaia di morti e dirlo, con toni di odio, non va bene».
Eppure il vice premier, non ha avuto peli sulla lingua in Parlamento sulle vittime civili a Gaza. «Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del Governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili, che chiediamo di fermare immediatamente». Tajani, «da amico di Israele» ha sottolineato che «è fondamentale porre subito fine all'escalation e all'emergenza umanitaria nella Striscia». Nonostante parole nette sulla drammatica situazione dei civili palestinesi, l'informativa alla Camera e al Senato è stata accolta da una gazzarra dell'opposizione. Il Pd ha urlato contro Matteo Salvini accusandolo di avere «le mani sporche di sangue». I grillini hanno accusato Tajani di essere addirittura complice del genocidio. Per non parlare dell'estrema sinistra. Nonostante gli strali dell'opposizione, l'Italia è già in prima linea nell'intervento umanitario. Nei giorni scorsi sono passati 15 camion italiani donati al Programma alimentare mondiale, che verranno utilizzati dentro Gaza per distribuire farina e altri aiuti. «È con i fatti che si aiutano i palestinesi. Non con i proclami o la demagogia» ha risposto Tajani in aula. Grazie al programma Food for Gaza, il nostro paese ha fatto arrivare nella Striscia 110 tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità.
Non solo: fra i governi occidentali quello italiano è riuscito ad evacuare da Gaza più persone, 700 fra connazionali, palestinesi con doppia cittadinanza e altri con il permesso di soggiorno. Nelle nostre strutture sanitarie sono stati curati 133 bambini feriti dalle bombe. «Proprio in queste ore stiamo portando a termine una nuova evacuazione da Gaza di 31 palestinesi» ha annunciato il ministro. L'Italia ha stanziato 110 milioni per numerosi progetti nei territori palestinesi stando ben attenti «che nemmeno un euro finisca nelle tasche dei terroristi». I carabinieri avevano riaperto il valico di Rafah, durante la tregua e addestrano le forze di sicurezza che rispondono all'Autorità nazionale palestinese. Un altro tassello per scalzare Hamas e la sua struttura militare. «Non servono facili slogan, buoni solo per le piazze» ha ribadito Tajani in aula puntando al cessate il fuoco e al futuro obiettivo di «due popoli e due Stati».
In Parlamento è stato molto chiaro e netto sui piani di trasferimento: «L'espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un'opzione accettabile». In egual maniera sarebbe assurdo, precludersi il dialogo isolando Israele e «richiamando l'ambasciatore» come vogliono gli ultrà filo palestinesi. E ha lanciato un affondo contro i rigurgiti di antisemitismo. «Non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del governo! - ha ribadito Tajani - Mai più! Nessuno, dovrà mai più avere paura perché ebreo».
Il governo italiano sostiene il piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, che metterebbe da parte
Hamas. E per realizzarlo Tajani ha ribadito che «l'Italia è pronta a contribuire a un'eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l'egida delle Nazioni Unite e a guida araba».