Tav, arriva il "contro-dossier" della Lega che smentisce i numeri di Toninelli

Secondo le analisi presentate nel documento in mano a Matteo Salvini, le conseguenze del no all'alta velocità costerebbero al Paese 24 miliardi. Ma Toninelli risponde: "I conti non corrispondono"

Tav, arriva il "contro-dossier" della Lega che smentisce i numeri di Toninelli

Per Matteo Salvini, il Tav dev'essere fatto. Ne è sempre sembrato sicuro, ma a convincerlo, questa volta, sono i numeri di un documento della Lega, che analizza i costi che comporterebbe la sospensione dei cantieri della linea dell'alta velocità. A riportare i dati del "contro-dossier" del ministro dell'Interno è La Stampa.

Il vice presidente del Consiglio, che nelle settimane passate ha più volte dichiarato di non aver mai ricevuto il testo dell'analisi costi-benefici del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, per la stesura di questo documento si sarebbe avvalso dell'aiuto di esperti e docenti universitari. Tra cui Roberto Zucchetti e Lanfranco Senn, entrambi professori alla Bocconi, e di Andrea Boitani, docente dell'Università Cattolica. Oggetto del loro studio, tre aspetti legati alla realizzazione dell'alta velocità, come i benefici del Tav, i costi diretti dell'ipotetico dietrofront italiano e i costi indiretti.

I numeri del "contro-dossier"

Secondo i dati del documento della Lega, i costi dell'opera non sarebbero quantificabili in 20 miliardi. Il tunnel infatti, secondo le stime, varrebbe 8,6 milardi e la sua intera realizzazione non più di 14 miliardi (di cui 4,6 a carico dell'Italia). I numeri di cui è in possesso Salvini sarebbero gli stessi forniti dall'ex commissario di governo, Paolo Foietta, comunicati durante l'ultima audizione alla Camera due settimane fa. Secondo le cifre, infatti, il tunnel in Valsusa sarebbe l'opera meno costosa tra quelle programmate nel Paese, come invece sarebbero Verona-Monaco, Napoli-Bari e il Terzo Valico. Inoltre, secondo gli esperti, il costo di 86 milioni a chilometro sarebbero in linea con i costi delle altre gallerie alpine.

Le conseguenze del "No"

Secondo uno studio commissionato, nel 2014, da LTF, oggi TELT (la società italo-francese costituita per realizzare l'opera) al Centro di Economia regionale, dei trasporti e del turismo della Bocconi, il "costo finale" della rinuncia corrisponderebbe a 20,3 milliardi e riguarderebbe i mancati benefici socio-economici dovuti al blocco temporaneo (o definitivo) dei cantieri. Inoltre, secondo una proiezione analizzata dal professor Zucchetti, nel 2030, i beni da trasportare potrebbero superare i 50 milioni di tonnellate l'anno e potrebbero diventare 55 milioni entro il 2050.

Gli effetti negativi immediati

Lo studio, poi, avrebbe quantificato gli effetti negativi immediati del no in una cifra che oscilla tra i 2,9 e i 4,2 miliardi, a seconda delle voci considerate. Sarebbe necessario, infatti, restituire a Francia ed Europa i fondi per i 65 chilometri di sondaggi e 25 di gallerie già scavati (che corrisponderebbero a 900 milioni), ma anche considerare i costi per mettere in sicurezza le aree di cantiere, con sette anni di lavoro per circa 280 milioni, cui aggiungere altri 100 per la sorveglianza da parte delle forze dell'ordine, e, infine, i contratti da rescindere.

I costi per mettere a norma la galleria

Inoltre, sono stati analizzati anche i costi, che si aggirano tra 1,4 e 1,7 miliardi, per mettere a norma l'attuale galleria (costruita nel 1871) di 14 chilometri senza un'uscita di sicurezza, dove potrebbero passare 94 treni al giorno ma ne sono autorizzati solo 38, proprio perché gli standard europei non vengono rispettati.

La risposta di Toninelli

E, in queste ore, è arrivata subito la risposta del capo delle Infrastrutture, ospite di Mattino 5, il programma in onda tutte le mattine su Canale 5. "I conti che ha fatto Salvini quando ci prenderemo un caffè glieli chiederò anch'io, perché non corrispondono a quelli effettivi", ha detto Toninelli.

Che ha aggiunto: "Mi sono rotto le scatole che io e il Movimento 5 Stelle blocchiamo i cantieri. Non abbiamo bloccato nessun cantiere. Stiamo valutando l'analisi costi-benefici, se i costi saranno maggiori ai benefici. Con Salvini ho ottimi rapporti, ci siederemo a tavolino e prenderemo una decisione".

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