Le tensioni tra M5s e Lega si scaricano sulla manovra

Tria ostenta ottimismo ma i margini sono stretti. Salvini teme di perdere consensi, Di Maio va all'attacco della Ue

Se sull'immigrazione Matteo Salvini ha accumulato un capitale politico di tutto rispetto (visibilità, consensi e potere contrattuale), con la legge di Bilancio il leader della lega rischia un bagno di impopolarità. Non sono pochi quelli che hanno letto le ultime voci sulla voglia del vicepremier di mollare tutto alla luce della prossima sessione di Bilancio. Facile volare nei sondaggi attuando una linea dura sugli immigrati, facilissimo precipitare nelle intenzioni di voto sull'economia.

Nel giro di due mesi il Def metterà in luce i ristrettissimi spazi di manovra a disposizione del governo; poi una «finanziaria» che non potrà che creare problemi. Se sarà espansiva (leggi più spesa pubblica per finanziare reddito di cittadinanza, taglio delle tasse, riforma delle pensioni e investimenti) farà saltare il banco provocando le reazioni della Commissione europea e, cosa più grave, dei mercati. Se resterà nei binari della compatibilità con gli impegni presi con Bruxelles, tradirà il patto della maggioranza con gli elettori.

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria sta lavorando per trovare una via di mezzo. Dal ministero sono filtrate proposte sui temi cari alla maggioranza M5s-Lega. Ad esempio sulle pensioni una riforma della Fornero, ma in versione edulcorata rispetto a quota 100 per tutti. Interventi selettivi a favore di alcune categorie. Allo stesso modo la riforma fiscale pro imprese, concentrata sugli investimenti su innovazione e ricerca. Una menu da legge di Bilancio ordinaria, in tempi di ristrettezze.

Al contrario, dai partiti della maggioranza arrivano ricette che nel complesso potrebbero portare il conto della manovra sopra i 40 miliardi. Se il governo allenterà troppo i cordoni della borsa, i mercati reagiranno.

Il ministro Tria era in Cina e ha dovuto smentire chi ha detto che è andato a cercare investitori disposti a puntare sul debito italiano. L'obiettivo «non certo quello di cercare compratori per i titoli del debito pubblico», ha detto in un'intervista al quotidiano cinese Guangming. «Non abbiamo questo problema. Gli investitori cinesi valuteranno se acquistare i titoli italiani».

Incontrando la comunità degli imprenditori italiani Tria ha garantito che il debito pubblico italiano è sostenibile e i segnali negativi, come l'innalzamento dello spread, rientreranno nelle prossime settimane.

Ottimismo non condiviso da tutti. Renato Brunetta di Forza Italia ha chiesto per la terza volta al governo di anticipare le previsioni della nota di aggiornamento del Def, per fare chiarezza e dare certezze a chi investe in titoli del debito italiano.

Complicata anche la trattativa con Bruxelles. Tria spera di ottenere flessibilità per 14 miliardi. Quanto basta per evitare di aumentare l'Iva ne 2019.

Difficile che Bruxelles sia disposta a fare concessioni, visti i rapporti tesissimi sul tema migranti.

Ieri il vicepremier e leader pentastellato Luigi Di Maio ha attaccato il commissario al Bilancio Guenter Oettinger (che lo aveva ripreso sulle cifre del finanziamento italiano all'Unione europea).

Poi ha detto che l'Italia porrà il veto sul nuovo bilancio Ue «se la situazione sull'immigrazione non cambierà di qui a breve». Frasi da muro contro muro che non aiutano un'intesa.

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