Tentata estorsione contro Berlusconi: showgirl a processo

Rigato rinviata a giudizio. Cavaliere dimesso dal S. Raffaele dopo accertamenti

Tentata estorsione contro Berlusconi: showgirl a processo

Si apre a maggio davanti al Tribunale di Monza il processo a carico di Giovanna Rigato, accusata di tentata estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. Rigato, 39 anni, ex concorrente del Grande fratello e show girl, in passato è stata ospite delle serate di Arcore. Il 10 marzo scorso è stata rinviata a giudizio.

Il presunto tentativo di estorsione risale al 2016. È stato il legale di Berlusconi, l'avvocato Federico Cecconi, a dare comunicazione del processo a Giovanna Rigato ieri durante un'udienza milanese del «Ruby ter». La stessa Rigato, insieme al Cavaliere e ad altre 26 persone, è imputata nel procedimento milanese aperto per le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Cecconi ha spiegato che il gup di Monza il 10 marzo scorso ha deciso il rinvio a giudizio della show girl, difesa dall'avvocato Marco De Giorgio. La 39enne avrebbe minacciato l'ex premier per provare a estorcergli un milione di euro. Nell'imputazione si parla di «reiterate minacce». Il legale ha depositato nel processo di ieri i documenti relativi a quello monzese, in cui Berlusconi sarà appunto parte offesa. Si comincia l'11 maggio. A Monza era approdata l'indagine inizialmente aperta a Milano dopo una denuncia del Cavaliere. La Procura di Monza aveva chiesto l'archiviazione, ma poi il gip aveva disposto l'imputazione coatta.

Nel febbraio del 2017 Berlusconi si era presentato in Procura a Milano per una deposizione relativa alla denuncia contro Rigato. L'ex premier ha raccontato ai pm, alla presenza dei legali Cecconi e Niccolò Ghedini e sentito come indagato in procedimento connesso, che la giovane donna avrebbe preteso un milione di euro minacciando altrimenti di cambiare la propria versione sul caso Ruby e di rivolgersi ai media smentendo quello che aveva dichiarato sulle cene di villa San Martino. Rigato si sarebbe anche rivolta direttamente a Berlusconi, oltre che ai suoi avvocati, presentandosi ad Arcore.

Sempre nell'udienza di ieri, che si è svolta davanti alla Settima sezione penale nella maxi aula della Fiera messa a disposizione per il periodo emergenziale, l'avvocato Cecconi ha dato atto «a verbale che il dottor Berlusconi per problematiche di salute è da lunedì mattina ospedalizzato» al San Raffaele. Nel tardo pomeriggio si è poi saputo che il Cavaliere è stato dimesso dopo alcuni accertamenti di routine e per controlli post Covid. In ogni caso la difesa, come già avvenuto in occasioni simili nelle scorse udienze, non ha fatto istanza di legittimo impedimento e quindi di rinvio del processo. L'attività in aula è dunque andata avanti regolarmente. L'avvocato Cecconi ha sottolineato come da alcuni mesi nel processo milanese sia in corso «una sorta di monitoraggio processuale delle condizioni di salute» dell'ex premier. Nell'udienza di ieri tra l'altro avrebbe dovuto essere ascoltato come teste Giuseppe Spinelli, ragioniere di fiducia del Cavaliere. Tuttavia Spinelli ha presentato istanza di impedimento e la sua testimonianza è stata rinviata. Il legale di Berlusconi ha poi risposto alle domande dei cronisti sulla salute del suo assistito.

E ha spiegato che al momento «non risulta» che il leader di Forza Italia sia stato vaccinato contro il Covid, patologia che l'ha comunque colpito lo scorso autunno. La prossima udienza del «Ruby ter» è fissata per il 21 aprile.

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