Terzo schiaffo di Venditti alla Procura

Ordinata la restituzione di pc e telefoni all'ex procuratore: "Ora spero si fermino"

Terzo schiaffo di Venditti alla Procura
00:00 00:00

"E adesso spero proprio che si decidano a fare un passo indietro": Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore Mario Venditti, si gode il terzo successo di fila nello scontro con la Procura di Brescia: per la terza volta il tribunale del Riesame annulla il sequestro di pc e telefoni prelevati a Venditti il 26 settembre, e da allora al centro di un braccio di ferro tra l'ex magistrato e gli ex colleghi che lo accusano di corruzione. Scontro culminato nella udienza di venerdì davanti al tribunale del Riesame, con Aiello che dedica ai pm bresciani una poesia scritta da suo padre Giuseppe, che si conclude con l'invettiva "Maledetti, maledetti, maledetti". Reazione brusca della Procura di Brescia, che il giorno dopo con un comunicato accusa Aiello di avere "deragliato" e lo richiama ai suoi doveri professionali. "Ma io - spiega Aiello - la parte finale della poesia non l'ho letta, mi sono fermato prima". Compreso "avete portato soltanto calunnie e cattiverie per legittimare le vostre miserie"? "Sì, quella parte in effetti l'ho letta".

In qualche modo, comunque, ha funzionato: i giudici hanno ordinato la restituzione di tutto a Venditti, compresi dati nel frattempo risucchiati dai dispositivi. A questo punto il destino degli apparecchi - in cui i pm cercavano i riscontri della corruzione di Venditti sia sul delitto di Garlasco che sul Sistema Pavia - è di tornare nelle mani dell'ex procuratore, che potrà farne ciò che vuole. Su nessuno dei due fronti d'accusa di cui è chiamato a rispondere Venditti, il Riesame ha trovato elementi sufficienti per trattenere gli apparecchi. Soprattutto sul Sistema Pavia, sugli scambi di favore con i monopolisti delle intercettazioni, le accuse di corruzione e peculato sono "incongrue", dicono i giudici. A questo punto la partita può considerarsi chiusa? "Io credo che a un certo punto, per dimostrare un minimo di cultura giurisdizionale, sia opportuno fare un passo indietro. Ma queste sono decisioni che deve prendere la Procura".

La Procura, però, a fare un passo indietro non ci pensa neanche. Quasi certamente oggi restituirà tutto a Venditti, ma poi porterà lo scontro in Cassazione. Il procuratore Francesco Prete e i suoi pm sono consapevoli che sui rapporti illeciti di Venditti con i fratelli D'Arena, titolari della ditta di intercettazioni Esitel, il Riesame si è espresso negativamente: ma i contatti con i D'Arena sono solo un capitolo sui cui l'indagine sta scavando intorno all'ex procuratore, e la partita resta aperta. Ma soprattutto per Brescia resta aperta la partita intorno al delitto di Garlasco, all'indagine su Andrea Sempio che Venditti avrebbe insabbiato a pagamento: qui il dissequestro dei dispositivi è stato disposto solo perché è stato violato uno dei criteri necessari, ovvero la limitazione delle chiavi e dei periodi di ricerca. Ma l'esistenza di sufficienti indizi di corruzione non è stata messa in discussione.

Ma avvocato Aiello, lei è così sicuro che Sempio sia innocente? "Io so che esiste una sentenza che parla di un solo autore del reato. Non si può andare a cercare un concorrente prima di avere chiesto la revisione di quella sentenza".

E non ipotizza che qualcuno intorno a Venditti abbia millantato aderenze, portando a casa quattrini dalla famiglia Sempio facendo credere che erano destinati alla Procura in cambio dell'archiviazione? "Nelle carte, non vedo traccia di questa ipotesi. Ma se così fosse: allora, perché si è preso di mira un galantuomo come Venditti?".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica