È tetraplegica, l'assicurazione rivuole i soldi: "Morirà presto"

È tetraplegica, l'assicurazione rivuole i soldi: "Morirà presto"

Era stata resa tetraplegica dagli errori commessi da due ginecologhe in sala parto. Gli assicuratori dei Lloyd's e dall'Am Trust Europe Limited erano stati così obbligati, da una sentenza di primo grado, a risarcire la famiglia della bimba, perché nelle 12 ore lunghissime in cui la mamma aveva sofferto implorando il taglio cesareo, la piccola aveva subito gravissimi danni neurologici.

Ma ora le due compagnie chiedono che parte di quando elargito venga restituito dai genitori per un motivo agghiacciante: «Eleonora morirà presto».

Il Tribunale di Rovigo aveva deciso che per curare e mantenere Eleonora la famiglia aveva ricevuto cinque milioni di euro. Ma la compagnia assicurativa ha presentato, davanti alla Quarta Sezione Civile della Corte d'Appello di Venezia, una perizia neurologica che sottolinea come l'aspettativa di vita della bambina sia limita a 10, massimo 20 anni. Per questo chiede la restituzione di parte del risarcimento record. Naturalmente la famiglia di Eleonora contesta la richiesta e il difensore Mario Cicchetti spiega che la vita della bimba «secondo i massimi luminari interpellati nel corso del giudizio civile di primo grado e del parallelo processo penale, sarà lunga quanto quella di tutte le sue coetanee. E non così breve come vorrebbero far credere le difese».

«È assurdo - prosegue l'avvocato -. La bambina è sanissima, è solo che a causa dei danni che ha subito alla nascita non riesce ad esprimersi. È chiusa in una gabbia. Ma non è nata prematura né sottopeso, non soffre di epilessia, non ha bisogno di sondino o peg per alimentarsi».

La disattenzione e la negligenza delle due ginecologhe le hanno impedito di avere la vita che avrebbe meritato, scaricando sulle sue spalle e su quelle della famiglia una enorme sofferenza. E ora l'ulteriore beffa. Ma il papà non cede: «Noi combatteremo perché nostra figlia resti in vita, una vita dignitosa! Hanno tentato di portarcela via per sempre già una volta.

Non può accadere ancora».

Ama i biscotti al cioccolato, che cucina con la mamma, canta Ligabue e risponde agli stimoli del musicoterapista con la chitarra pigiando i tasti di una pianola. Ed è forte dell'amore dei suoi genitori.

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