Un'altra tragedia sull'esodo per le vacanze. Questa volta è un tir piombato sui veicoli che si è trovato di fronte durante un rallentamento sulla A1, tra le uscite di Valdarno e Arezzo, a provocare una strage che conta tre morti e quindici feriti. Le vittime erano gli occupanti di un'ambulanza che non è riuscita ed evitare i mezzi appena coinvolti nel maxi-tamponamento. Nello schianto sono deceduti i due operatori sanitari del mezzo di soccorso della Misericordia del Valdarno e il paziente.
Erano circa le 11 di ieri mattina quando l'Autosole, molto trafficata per le partenze di agosto, si è trasformata in un ammasso di lamiere. L'incidente è avvenuto all'altezza della sede di Prada. Una situazione talmente grave fa far scattare la procedura delle maxi-emergenze, con la centrale del 118 di Arezzo che ha inviato sul posto due elicotteri, diverse ambulanze e auto mediche, mentre l'A1 veniva chiusa in entrambe le direzioni per consentire ai vigili del fuoco di lavorare tra le lamiere.
Dopo essere andato a sbattere come una scheggia impazzita contro le auto in coda per il traffico intenso, il camion ha travolto un altro mezzo pesante e un caravan che lo precedevano ed è finito di traverso sulla carreggiata, schiantandosi contro il new jersey e invadendo leggermente l'altra corsia. Nello scontro è stato coinvolto anche un pullman turistico, solo urtato leggermente. La peggio è toccata all'ambulanza che stava trasportando un uomo di 75 anni per un esame. Il mezzo è stato investito in pieno dalle motrici ed è rimasto schiacciato. Per le persone a bordo non c'è stato scampo: molto il paziente, Franco Lovari, e i due soccorritori, Gianni Trappolini, 56 anni e Giulia Santoni, di 23, entrambi originari del Valdarno. Ricoverato in codice rosso nell'ospedale di Careggi in condizioni gravissime il quarto occupante del mezzo di soccorso, tra i quindici feriti. Uno dei due tir ha poi preso fuoco. Sono stati gli automobilisti a domare l'incendio prima che arrivassero i mezzi di soccorso. L'autostrada è rimasta chiusa per ore in entrambe le direzioni per consentire i rilievi della stradale e liberare la carreggiata.
Dolore e costernazione della Federazione delle Misericordie locali. Gianni Trappolini, sposato, di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, era un volontario storico e poi dipendente della Misericordia, una figura di riferimento per tutti, sempre in prima linea per aiutare gli altri. La sua morte ha scosso profondamente chi lo conosceva, come quella di Giulia Santoni, anche lei di Terranuova Bracciolini, dove viveva con la madre.
Studiava all'università di Firenze e faceva la volontaria nel mondo delle Misericordie, da quest'anno con il servizio civile. "È una ferita profonda, che addolora tutta la nostra Confederazione", le parole di Domenico Giani, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia.