Tir fermi al Brennero, l'Europa dà torto ai blocchi austriaci

Per la Commissione le misure per limitare il traffico di mezzi pesanti mancano di "coerenza". Vittoria del governo italiano

Tir fermi al Brennero, l'Europa dà torto ai blocchi austriaci
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Non sempre da Bruxelles arrivano cattive notizie per l'Italia ma talvolta, a dire il vero sempre più spesso con il nuovo governo, le istituzioni europee ci consegnano importanti pareri positivi.

Proprio ieri la Commissione Europea ha dato ragione all'Italia in un procedimento avviato contro l'Austria relativo al valico del Brennero. Secondo la Commissione Ue alcune misure adottate dall'Austria per limitare il traffico di mezzi pesanti attraverso il Brennero mancano di «coerenza», perciò non si possono «giustificare nella loro interezza in base al raggiungimento degli obiettivi prefissati (protezione dell'ambiente, sicurezza stradale, fluidità del traffico o sicurezza stradale)».

Dal 2010 infatti il Tirolo, per tutelare la qualità dell'aria, ha introdotto alcuni divieti al passaggio dei Tir tra cui il divieto di transito notturno.

In particolare, le misure austriache limitano «la libera circolazione delle merci» tutelata dall'Ue. La notizia è stata accolta con soddisfazione dal ministro dei Trasporti Salvini che ha parlato di «un'altra promessa mantenuta» mentre il ministero in una nota ha annunciato che procederà a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia come previsto dall'articolo 259 dei Trattati europei «per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà all'interno dell'Unione Europea». Il parere della Commissione non rappresenta solo una vittoria politica per l'Italia ma soprattutto economica poiché il valico del Brennero è una delle principali porte per il trasporto via gomma della nostra nazione.

Il Brennero ha infatti una duplice valenza sia perché veicola buona parte delle esportazioni dirette italiane in Europa sia perché garantisce al nostro paese gli approvvigionamenti e le forniture di materie prime e dei semilavorati all'industria nazionale. Come spiega Coldiretti, lo stop della Commissione Ue alle limitazioni imposte dall'Austria alle merci evita alle imprese italiane di tutti i settori produttivi una stangata da 250 milioni all'anno. Attraverso l'arco alpino transitano infatti le esportazioni agroalimentari italiane dirette verso il Corridoio Scandivano-Mediterraneo che conta Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia e tre paesi dell'Est Europa, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.

Intanto non si è fatta attendere la risposta dell'Austria con le parole del ministro della Costituzione Karoline Edtstadler e del ministro degli Esteri Alexander Schallenber secondo cui «la libera circolazione non è più importante di salute e ambiente» invocando però la strada del dialogo: «Naturalmente continueremo il dialogo con i nostri partner in Italia e a Bruxelles».

Il punto è, ancora una volta, riuscire a

coniugare i temi ambientali con le esigenze economiche, non si può immaginare una transizione ecologica che metta a rischio la crescita e lo sviluppo soprattutto in un nodo di interesse nazionale come quello del Brennero.

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