È morto stroncato da un infarto sul suo yacht all'isola del Giglio, dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza con la sua famiglia. Ma forse il top manager Fabio Attilio Cairoli, 58 anni, ceo della multinazionale dei giochi Igt Global Lottery, poteva essere salvato. Il giorno prima della tragedia, infatti, aveva avvertito uno strano malessere e si era precipitato al pronto soccorso della vicina Orbetello. Dopo gli esami di rito, però, era stato dimesso con la diagnosi di fuoco di Sant'Antonio, una patologia fastidiosa ma non così grave.
Adesso il pm della Procura di Grosseto, Carmine Nuzzo, vuole accertare se la tragedia possa essere stata determinata da una errata diagnosi e se i medici che hanno preso in carico Cairoli possano aver sottovalutato alcuni segnali. Il fascicolo per omicidio colposo al momento è contro ignoti, ma presto potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati, anche a loro tutela, i nomi del personale sanitario entrato in contatto con il manager. Anche la Asl sud-est sta indagando per chiarire la dinamica dei fatti.
Certo è che già venerdì Cairoli non si sentiva bene. Aveva accusato strani dolori al petto che lo avevano convinto a lasciare lo yacht ormeggiato al porto del Giglio per tornare sulla terraferma. Senza pensarci troppo si era imbarcato su un traghetto per sottoporsi ad un check up all'ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello. Al pronto soccorso sono stati disposti gli esami di routine: analisi del sangue, elettrocardiogramma e visita cardiologica. Tutto nella norma? Sarà l'inchiesta a doverlo verificare. Il Corriere della Sera on line accenna alla possibilità che gli accertamenti avessero fatto emergere un valore sospetto che però sarebbe stato trascurato, tanto che lo stesso Cairoli non ne sarebbe stato informato prima di essere lasciato andare, convinto di avere a che fare con un virus della famiglia degli Herpes. Nulla di più. Rassicurato sulle sue condizioni, il manager ha ripreso il traghetto da Porto Santo Stefano ed è tornato sull'isola toscana, a bordo della sua imbarcazione, per continuare la sua vacanza. L'indomani, nella tarda serata di sabato, il malore fatale. I familiari hanno allertato subito i soccorsi, è arrivato il medico di guardia che d'estate sta fisso sull'isola e i volontari della Misericordia che gli hanno praticato il massaggio cardiaco e tutte le manovre di rianimazione. Ma purtroppo tutti gli sforzi sono stati vani e l'elisoccorso che si era levato in volo da Viterbo è stato fatto tornare indietro. Il corpo di Cairoli è stato trasportato nella camera mortuaria del cimitero dell'isola e poi a terra, dove verrà effettuata l'autopsia disposta dal pm Nuzzo per chiarire le cause del decesso. L'inchiesta dovrà ora accertare se una più attenta valutazione delle condizioni del manager in pronto soccorso avrebbe potuto scongiurare il dramma. I carabinieri sono stati incaricati dalla Procura di acquisire la cartella clinica e i referti medici disponibili. Al Giglio, intanto, sono state raccolte le testimonianze delle persone che erano con il manager e di coloro che lo hanno soccorso.
Prima di ricoprire il ruolo di Ceo di Global Lottery, Cairoli è stato Chief Executive Officer per l'Italia, con responsabilità nella gestione di tutte le linee di business per le attività italiane della Società. Nel 2012 è entrato a far parte dell'allora Lottomatica Group spa come Senior Vice President. «Era un manager eccezionale. Si è distinto per la sua passione, le sue doti di guida, la sincerità, il suo impegno orientato ai risultati e all'innovazione. La sua leadership nell'area Sales e operations di Global lottery, nelle operations delle Lotterie in Italia, nel Product e sales development di Global lottery e nella funzione Technology e support di global lottery è stata impareggiabile.
Molti nel nostro settore avevano stretto negli anni anche rapporti personali con Fabio, amico e collega rispettato anche al di fuori del settore dei giochi», ha commentato Marco Sala, Igt executive chair porgendo le condoglianze alla famiglia.
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