Coronavirus

Tornano a salire le terapie intensive

Cinque ricoveri in più. Gimbe:"Casi in aumento, serve trasparenza"

Medici in corsia contro il Covid (La Presse)
Medici in corsia contro il Covid (La Presse)

Ancora sopra quota 300 e con meno tamponi del solito. Non sono buonissimi i numeri che arrivano dal bollettino di giornata sui contagi da coronavirus. I nuovi casi ieri sono stati 333, con la Lombardia ancora in testa con 216, quasi i due terzi del dato nazionale. Un numero ancora più preoccupante se paragonato ai tamponi messi a referto, che ieri sono stati 58.154, con un tasso di contagi rispetto ai test dello 0,57 per cento, un po' più alto della media degli ultimi giorni.

In Lombardia, dove la provincia più colpita è stata quella di Bergamo (55 casi) davanti a quella di Milano (52, dei quali 18 nel capoluogo), i tamponi sono stati 11.475 e il tasso di contagio è dell'1,88 per cento.

Altri numeri di giornata: i contagi totali sono 238.159, dei quali 92.518 nella sola Lombardia. I contagi attivi sono 23.101 (ben oltre la metà, 14.647, in Lombardia), dei quali 168 in terapia intensiva (con un aumento di 5 unità che interrompe la diminuzione costante dal 3 aprile), 2.867 ricoverati e 20.066 in isolamento domiciliare. In crecita anche i morti: 66, dato più alto degli ultimi sei giorni, dei quali 36 in Lombardia.

Ieri è stata anche la giornata dell'ennesima polemica partita dalla fondazione Gimbe, che dopo una serie di notazioni positive («nella settimana 11-17 giugno il monitoraggio indipendente della fondazione - afferma il presidente Nino Cartabellotta - conferma rispetto alla settimana precedente la costante riduzione dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e l'ulteriore rallentamento sul fronte dei decessi. Relativamente ai casi totali, si rileva un lieve incremento percentuale rispetto alla settimana precedente».

Poi le note negative: «Considerato il maggior incremento dei casi totali negli ultimi sette giorni rispetto alla settimana precedente - spiega Cartabellotta - la nostra analisi si è concentrata su due aspetti: la variazione regionale dei nuovi casi e dei tamponi diagnostici, ovvero i cosiddetti casi testati secondo la denominazione utilizzata dalla Protezione Civile». Ebbene: negli ultimi sette giorni si registra un incremento di 2.294 nuovi casi, rispetto ai 1.927 della settimana precedente. 11 Regioni hanno un incremento complessivo di 461 casi di cui 384 (83 per cento) in Lombardia; a seguire Piemonte (33), Toscana (18), Emilia-Romagna (13), provincia di Trento (4), Friuli-Venezia Giulia (3), Calabria (2), provincia di Bolzano, Abruzzo, Sardegna e Veneto 1. Le altre 10 Regioni fanno registrare complessivamente 94 nuovi casi in meno rispetto alla settimana precedente.

«Considerato che le fonti ufficiali riportano solo 3 dei 21 indicatori previsti dal sistema di monitoraggio nazionale, la Fondazione Gimbe invita le Regioni a trasmettere tutti i dati richiesti e chiede al ministero della Salute di renderli pubblici, sia in formato open per i ricercatori, sia in un formato di facile comprensione per i cittadini».

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