«Mio marito è un mostro. Fino a due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia. È successo diverse volte... Mia figlia non gli voleva più parlare ed è per questo che non solo gli ha rovinato la vita, ma l'ha anche ammazzata». Lo ha detto Tefta Malaj, ferita a coltellate dal marito Taulant Malaj, che a Torremaggiore ha ucciso la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis. «Gessica - racconta la donna dal letto d'ospedale - da due anni non comunicava col padre e se non l'ha denunciato è solo per non avere una brutta nomea: si sa com'è».
Ieri in ospedale Tefta Malaj ha incontrato il figlio di 5 anni, che avrebbe assistito alla scena. Il piccolo è stato accompagnato nella stanza del Policlinico di Foggia, dove la donna è ricoverata. A portarcelo, la sorella della donna e dalla sorella dell'assassino che, da sabato si occupa del nipote. Alla vista del figlio la donna lo ha abbracciato, scoppiando a piangere. Intanto l'assassino ripete che non avrebbe mai avuto intenzione di fare del male al figlio, che era seduto sul divano mentre accoltellava sua madre e poi uccideva Gessica, che cercava di proteggerla. «Non ha mai avuto un'attenzione violenta nei suoi confronti, assolutamente no», precisano Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, i difensori dell'assassino.
A confermarlo, ci sarebbero le immagini di quei momenti registrati dalle telecamere installate nella sua abitazione. Il video è stato mostrato ieri in aula, durante l'udienza di convalida del fermo, mostrarebbe che il bambino non si era nascosto e che Malaj non lo stesse cercando per ucciderlo.
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