
La tossina botulinica è un veleno paralizzante, il più potente e letale per l'uomo, se si considera che un solo grammo di botulino è in grado di uccidere quasi 15mila persone, e se ingerito, anche in minime quantità, sviluppa in poche ore il "botulismo alimentare", una malattia grave, poco conosciuta, piuttosto rara, ma temuta dai medici di tutto il mondo per la sua pericolosità e la difficile gestione immediata.
Il batterio si annida in alimenti preparati in modo igienico non idoneo, spesso fatti in casa e conservati sott'olio, come vegetali, verdure, zuppe, minestroni e conserve varie, dove altera l'alimento cambiandone l'odore, il colore e la consistenza, e producendo muffe e gas tossici che spesso riescono anche a gonfiare il barattolo di contenimento, o il suo coperchio, quando presente.
La tossina del botulino, che è cugina di quella del tetano, è normalmente presente in molti ambienti, come i terreni agricoli e l'acqua, ma il modo più comune per entrare in contatto con essa è quello alimentare, e particolarmente a rischio sono i preparati sott'olio casalinghi, perché quest'ultimo crea un ambiente anaerobico perfetto per la proliferazione. I prodotti acquistati nei supermercati al contrario, sono sottoposti a rigidi controlli e a severi processi di sterilizzazione.
L'intossicazione alimentare da botulino genera sintomi a distanza di ore dall'ingestione di cibo contaminato, ma spesso gli stessi possono comparire molto rapidamente, anche se inizialmente sono lievi e simili a quelli di altre patologie, finché non insorgono quelli più caratteristici dell'avvelenamento in questione, i segnali neurologici che iniziano dai muscoli del viso e della testa, per poi scendere in basso, e riguardano i nervi cranici, quali la difficoltà a parlare, a deglutire, con l'azzeramento della salivazione, la comparsa di visione doppia o difficoltà a mettere a fuoco, la ptosi palpebrale, ovvero l'incapacità a sollevare le palpebre, e cefalea intensa, accompagnata da una sintomatologia generale che provoca grande debolezza muscolare, nausea, diarrea e dolori addominali diffusi, tutti segnali della azione progressivamente paralizzante del veleno ingerito, il quale danneggia gravemente la trasmissione nervosa.
In casi come questi è importante non cercare di indurre il vomito degli alimenti ingeriti o prendere farmaci senza consiglio medico, ma è fondamentale raggiungere al più presto un presidio sanitario, sia per la conferma della diagnosi, sia per ricevere la somministrazione, il prima possibile, di una antitossina botulinica specifica, un siero che contiene immunoglobuline, in dotazione a richiesta negli ospedali, che ha lo scopo di neutralizzare le tossine presenti nel sangue, nei muscoli e nei tessuti, e impedire il progredire della paralisi, ma se tale intervento emergenziale con l'antidoto non si effettua fin dalle prime ore, od al massimo entro le 48h dalla comparsa dei sintomi, il recupero è difficile e molto lento, e non sempre si riesce a rallentare la progressione degli effetti neurologici del paziente avvelenato, anche se si ricevono contemporaneamente tutte le terapie necessarie a supporto degli altri drammatici sintomi, poiché l'antitossina non è in grado di riparare il danno già causato e consolidato.
Il botulismo alimentare infatti, è una malattia che attacca il sistema nervoso causando paralisi flaccida ovunque arrivi, per cui è considerata letale se non curata con urgenza, e l'antitossina botulinica viene somministrata endovena con il paziente monitorato in Terapia intensiva per il supporto respiratorio e per gestire possibili reazioni avverse o complicanze, come la paralisi dei muscoli respiratori e del diaframma, causa di insufficienza respiratoria, per evitare appunto la morte per asfissia. Ma è importante sottolineare che con un trattamento tempestivo e soprattutto adeguato, con il supporto della ventilazione meccanica, si hanno buone possibilità di debellare la malattia e guarire completamente, anche se la convalescenza può durare settimane o diversi mesi, a seconda della quantità di veleno ingerito e della gravità dell'intossicazione.
La tossina botulinica, meglio conosciuta come botulino o "botox", è molto usata a scopo estetico per paralizzare temporaneamente i muscoli facciali, responsabili delle rughe d'espressione, ed ottenere un effetto liftante del volto, della durata di circa 4/6 mesi.
La tossina, iniettata in micro dosi, agisce per via neurologica bloccando temporaneamente le terminazioni nervose dei muscoli facciali, impedendone la contrazione, per poi
essere riassorbita (ma non eliminata!) molto lentamente, e quando tale trattamento viene ripetuto molte volte nel tempo, può portare ad un indebolimento significativo dei muscoli del viso e della naturale mimica facciale.