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Toti è pronto a lanciare un suo partito

Il malpancista azzurro e i malumori in Forza Italia

Toti è pronto a lanciare un suo partito

Roma - Giovanni Toti copia Walter Veltroni: basta con Forza Italia, che tanto a suo parere è destinata a perdere voti. Lui («Ho un avvenire a cui pensare») vuol fare il «partito del ma anche», dice riecheggiando il tormentone reso celebre dal segretario fondatore del Pd.

Il destinatario del messaggio di Toti è però uno solo: «Ma anche Salvini», in sintesi: si tratta di mettere in piedi una zattera che possa traghettare un pezzetto di centrodestra berlusconiano verso i fertili lidi leghisti. «Una forza moderata, equilibrata, né di là né di qua», la descrive il governatore della Liguria. Un partito che non sia «razzista ma neppure cedevole con gli immigrati», che stia «con gli imprenditori ma anche con gli operai», che difenda «la sicurezza ma anche le libertà civili». Che difenda «la famiglia tradizionale» ma anche quella omosessuale. Insomma, una terza gamba vagamente liberale da affiancare alla destra dura e populista di Salvini. Ma che possa riciclarsi nel caso in cui il pendolo elettorale si riassestasse al centro: «Io sono un uomo al centro del centro», assicura lui.

Con il suo partito, con un piede dentro e l'altro fuori, Toti si mostra spietato: «Ragiono su quel che vedo: i miei amici di Forza Italia si stanno spartendo l'ultima fettina di torta», accusa. «Si era al 25, poi al 20, al 15, al 10, prevedo come prossima tappa il 7%. Analizzo la realtà, guardo, ascolto la gente. E mi dico: io non mi farò annientare. Se vogliono toccare l'abisso prego. Si accomodino». Lui, invece, ha da pensare all'«avvenire».

Le reazioni da Forza Italia non si fanno attendere. La più perfida è quella di Maurizio Gasparri: «Toti è stato designato da Berlusconi, io me lo ricordo in accappatoio in una beauty farm con il Cavaliere. Io stavo nelle sezioni di partito ad attaccare manifesti». In verità, più che di accappatoio si trattava di una specie di pigiamone candido (mentre Berlusconi era in doppiopetto scuro), ma la foto dei due sul balcone della «Maison de relax» di Gardone Riviera è tutt'ora reperibile. «Noi siamo un partito inclusivo - sottolinea Gabriella Giammanco - ma se Toti non si trova bene qui credo che dovrebbe trarne le dovute conclusioni e prendere una decisione.

Demonizzare sempre il partito non va bene».

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