Una ragazza di 19 anni, Gabriella Cipolletta residente a Mugnano, è morta all'ospedale Cardarelli di Napoli nel corso di un intervento volontario per l'interruzione di gravidanza. I genitori della giovane hanno dapprima cercato di aggredire i medici del nosocomio e poi, dopo lunghi minuti di tensione, hanno sporto denuncia al Commissariato Arenella. La giovane donna, secondo il direttore di presidio dell'ospedale Franco Paradiso, sarebbe morta in seguito a un'emorragia e a nulla sarebbe valsa la trasfusione praticata in tutta fretta con quattro sacche di plasma.Dagli accertamenti eseguiti non sarebbe finora emerso nessun problema determinato dall'intervento. «Disporremo un'inchiesta interna - dice il medico - ma la rianimazione dell'ospedale ha già chiesto l'esecuzione di un'autopsia per ricostruire l'accaduto. La giovane ha avuto uno choc ipovolemico ed è morta alle 15. Ad un primo esame le procedure sembrano state corrette. Attendiamo, comunque il sequestro della cartella clinica e l'effettuazione dell'autopsia».Oltre all'inchiesta disposta dalla magistratura, con il sequestro della salma e della cartella clinica, il ministero della Salute invierà una task force di ispettori, «ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento di funzionamento dell'Unità di crisi» istituita lo scorso 27 marzo 2015 in seguito alla morte di una neonata in Sicilia. Anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiesto una relazione sulla morte della diciannovenne.
E intanto un'altra task force ministeriale, quella che sta indagando sui quattro ospedali in cui a dicembre sono morte altrettante donne in gravidanza, ha accertato che in tre strutture esistono criticità organizzative, cliniche e nella gestione dell'emergenza. I tre ospedali sotto accusa sono quelli di Brescia, Bassano Del Grappa e San Bonifacio (Verona). Nessun problema invece al Sant'Anna di Torino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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