Cronache

Travolti dal motoscafo. Alcol test agli indagati

"Era buio" è la giustificazione, ma adesso la posizione dei tedeschi può aggravarsi

In foto, Umberto Garzarella, 37 anni (immagine da profilo Facebook)
In foto, Umberto Garzarella, 37 anni (immagine da profilo Facebook)

Ore di attesa per i risultati dell'alcol test a cui sono stati sottoposti i due turisti tedeschi che nella notte tra sabato e domenica hanno travolto e ucciso con il loro motoscafo una coppia che si trovava sul lago di Garda a bordo di una piccola imbarcazione.

L'esito dell'esame sarà determinate per cercare di dare una spiegazione allo scontro devastante che non ha lasciato scampo a Umberto Garzarella, 37 anni, di Salò, e alla sua compagna Greta Nedrotti, 25 anni, di Toscolano Maderno (Bs), e al comportamento degli stranieri, entrambi di 52 anni, che dopo l'incidente hanno proseguito la loro folle corsa, senza fermarsi per prestare soccorso e senza chiamare aiuto. Sono fuggiti via a tutta velocità a bordo del loro potente Riva e sono tornati in albergo come se non fosse accaduto nulla. Se emergesse che erano ubriachi al momento dell'incidente la posizione dei due potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Uno di loro aveva qualche lieve contusione e si è fatto medicare senza dire cosa avesse fatto e sotto la loro imbarcazione, già sequestrata, sono stati trovati evidenti segni dello scontro con il gozzo di legno di Garzarella. Quando sono stati rintracciati per essere interrogati si sono mostrati tutt'altro che collaborativi con gli inquirenti, sostenendo una versione a dir poco inverosimile: era buio e non si sarebbero accorti di nulla. Adesso sono indagati a piede libero per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso, ma restano a disposizione dell'autorità giudiziaria. Nel frattempo la Procura di Brescia ha disposto l'autopsia sui due cadaveri.

Il corpo dell'uomo era stato ritrovato dalla Guardia Costiera sull'imbarcazione di legno, che aveva un evidente squarcio su una fiancata, mentre quello della ragazza è stato individuato nel tardo pomeriggio di domenica dai sommozzatori dei vigili del fuoco nelle acque tra Salò e San Felice del Benaco, con le gambe parzialmente amputate. Era stato il ritrovamento di alcuni abiti femminili sulla barca speronata ad aver messo in moto le ricerche. Le condizioni dell'imbarcazione alla deriva con un cadavere a bordo avevano subito fatto ipotizzare un tragico incidente nautico. I testimoni hanno aiutato gli investigatori a ricostruire le ultime ore delle vittime, che erano uscite per un giro sul lago dopo aver assistito ad una tappa delle Mille Miglia. Doveva essere un modo per concludere una giornata di festa. Garzella era titolare di un'azienda di manutenzione di caldaie ed era un appassionato di nautica, Greta era invece una studentessa universitaria. Secondo la Procura la causa dell'incidente sarebbe la forte velocità del motoscafo.

Salò e Toscolano Maderno, i due paesi di origine delle due vittime, piagono i loro ragazzi. «Umberto è un caro amico di mio figlio, ha la sua stessa età il sindaco di Salò, Giampiero Cipani -. Il padre di Umberto lo conosco bene ed è distrutto. Non possiamo crederci. È un fatto inaudito e senza precedenti.

Noi qui impariamo ad andare in barca sin da bambini, non abbiamo mai sentito nulla di simile».

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