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La tredicenne è caduta dopo uno spinello

Una canna con gli amici prima dell'incidente. La giovane non è in pericolo di vita

La tredicenne è caduta dopo uno spinello

Milano Non ci sono morti, feriti gravi o colpevoli - e quindi drammi immediati - nella brutta avventura capitata venerdì intorno alle 20.30 al centro commerciale «Bicocca Village» di Milano, a una tredicenne (compirà 14 anni a ottobre, ndr) di Milano. Nello svolgimento di questa vicenda però c'è un elemento decisamente non trascurabile, anzi determinante per quanto è successo alla ragazza: la droga. Per la precisione marijuana, «una canna» come hanno ammesso subito alla polizia gli amici che erano con lei. E la droga a 13 anni distruggerebbe il lieto fine anche a una tragedia solo fiorata come questa.

La ragazzina l'altra sera è precipitata nel vuoto, all'interno del multisala del «Bicocca», per circa dieci metri dopo che, insieme a cinque coetanei, prima di entrare a godersi il film in una delle sale del grande cinema, ha fatto due tiri a uno spinello che gli amici avevano appena «rollato» (e non a una sigaretta «artigianale», confezionata con la cartina, versione circolata in un primo tempo). Una volta in sala, però la studentessa ha cominciato subito a sentirsi male, i ragazzi che erano con lei l'hanno soccorsa immediatamente, riportandola all'aria aperta dove si stava pian piano riprendendo. Una manciata di secondi e, appoggiandosi all'improvviso a una balaustra, in un momento di distrazione degli amici, la tredicenne è precipitata nel vuoto.

La giovanissima adesso sta bene e ne avrà per soli 25 giorni, come hanno diagnosticato i medici del Niguarda, l'ospedale dov'è stata ricoverata d'urgenza in codice rosso e dove subito si era temuto potesse non farcela. Qualche contusione alle braccia e alle gambe, niente di più.

I poliziotti intervenuti immediatamente sul posto dell'incidente hanno dovuto ipotizzare un po' tutto, persino che qualcuno degli amici, approfittando del mancamento della studentessa, l'avesse spinta giù per qualche ragione. Negativo. La caduta è stata accidentale, come appureranno sicuramente gli investigatori del commissariato Greco-Turro a cui ora sono state affidate le indagini, guardando le immagini catturate dalle numerose videocamere del «Bicocca village».

E di pochi giorni fa la tragedia del sedicenne di Lavagna (Genova) lanciatosi dalla finestra sotto gli occhi della madre mentre in casa sua era in corso una perquisizione da parte della Guardia di Finanza. Fermato per un controllo all'uscita dal liceo e aveva ammesso di possedere 10 grammi di hashish, a casa.

Furono invece due pasticche di ecstasy acquistate in discoteca da un ventitreenne di Lecco a uccidere la sciatrice bergamasca, Kristel Marcarini, 19 anni, morta dopo due giorni di coma nel 2008.

Nell'organismo di un giovane atleta con il fisico sano e incontaminato da qualsivoglia sostanza nociva per l'organismo, gli esperti sostengono che

certe sostanze stupefacenti abbiano un effetto decuplicato. La stessa cosa accade anche a chi non pratica attività sportiva a livello professionistico, ma è semplicemente un ragazzo, uno studente. Una bambina di 13 anni.

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