Tredicenne violentata dal branco. Sotto accusa tre ragazzi ventenni

La vittima li aveva conosciuti la sera in discoteca. Attirata nel garage e immobilizzata: trovata droga

Tredicenne violentata dal branco. Sotto accusa tre ragazzi ventenni

Portata a forza in garage, segregata e violentata da tre ventenni. Vittima dell'abuso sessuale una ragazzina di 13 anni di Cerignola, in provincia di Foggia. «Li ho conosciuti venerdì sera in discoteca. Sono uscita con uno di loro e quando siamo arrivati al parcheggio sono spuntati gli altri». Una storia raccapricciante quella raccontata dall'adolescente ai genitori e poi agli agenti del commissariato locale.

L'ennesima violenza sessuale del branco è avvenuta in un box auto di via Melfi quando la ragazzina viene immobilizzata e violentata a turno dai tre giovani appena conosciuti. Il racconto avrebbe subito trovato riscontro nelle prime indagini della polizia, che ha fatto irruzione nel parcheggio privato di una palazzina alla periferia sud della cittadina pugliese. Qui gli agenti avrebbero trovato hashish e tracce di vari spinelli gettati a terra. I tre, tutti figli di pregiudicati locali, negano. Ma, stando alle prime indiscrezioni, i medici del pronto soccorso avrebbero rilevato inequivocabili segni di violenza sulla minore. L'informativa, adesso, è sul tavolo del magistrato della Procura di Foggia e nelle prossime ore i tre giovani potrebbero essere indagati per violenza sessuale di gruppo aggravata, sequestro di persona, droga. «Sembravano ragazzi a posto, uno di loro mi ha detto che doveva prendere una cosa lasciata nella rimessa. Io ci sono cascata e l'ho seguito». Secondo la ricostruzione, appena la ragazzina entra nel locale il proprietario abbassa la saracinesca. E per lei inizia l'incubo. Bloccata dagli altri due ventenni, uno dopo l'altro abusano di lei. Mezz'ora dopo viene lasciata andare. «Se parli sono guai», le dicono. In lacrime, i vestiti strappati, dolori ovunque, la 13enne torna a casa. I genitori le chiedono cosa è accaduto e lei, singhiozzando, racconta tutto nei minimi particolari. Mamma e papà non ci pensano un solo istante e si precipitano prima al pronto soccorso, poi in questura dove sporgono denuncia. Sul caso interviene la sezione Reati Sessuali della squadra mobile che, assieme agli agenti del commissariato locale, verifica quanto messo a verbale. Interrogati, i ventenni sostengono che la ragazzina si sarebbe inventata tutto. Non sanno spiegare cosa ci facessero con lei nel garage e, soprattutto, la presenza della droga.

Altro episodio di violenza è avvenuto a Civita Castellana, dove nei giorni scorsi un 43enne è stato rinviato a giudizio per aver tentato di adescare una 13enne in strada. «Quanto sei bella, vuoi salire in macchina con me?», l'approccio. L'uomo, nonostante un primo rifiuto dell'adolescente, la segue per settimane spaventandola a morte. Un caso particolare, tanto che il fascicolo dalla Procura di Viterbo viene trasferito alla Dda di Roma, competente per questo tipo di reati. Davanti al gip l'uomo si difende: «I miei sono apprezzamenti innocui». Intanto proseguono le indagini sullo stupro avvenuto sabato sera nel campus universitario di Torino.

È stato ascoltato l'unico testimone ad aver udito rumori al piano superiore, un ragazzo dell'ottavo piano. Secondo gli inquirenti, l'aggressore potrebbe aver raggiunto il piano superiore della residenza Paolo Borsellino passando dal garage della strada d'angolo.

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