
Fare pressione per la tregua a Gaza e chiudere maxi-accordi commerciali con i paesi del Golfo. È il doppio binario su cui si articola la missione di Donald Trump in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Secondo fonti di Haaretz, il presidente Usa potrebbe annunciare il suo piano per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia e per porre fine alla guerra, che prevede la creazione di un governo di transizione e nuove disposizioni di sicurezza per Gaza. Il canale saudita Al-Sharq riferisce che Washington avrebbe proposto ad Hamas un'intesa da «iniziare con il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di un periodo di cessazione delle ostilità», e al termine del processo il riconoscimento della sua partecipazione al governo della Striscia, purché l'organizzazione abbandoni il terrorismo. Hamas - come spiega Ynet citando un alto funzionario palestinese - sta tenendo colloqui diretti con il governo americano sulla tregua e la ripresa degli aiuti umanitari. Il fitto programma di Trump in Medio Oriente inizia domani a Riad, dove è atteso un incontro con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, quello libanese Joseph Aoun e il siriano Ahmed al-Sharaa. E in serata, un gesto di apparente buona volontà: Hamas ha annunciato che rilascerà l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander.
The Donald punta a rafforzare l'influenza degli Stati Uniti e i legami con i partner del Golfo, e fonti diplomatiche sottolineano che la delegazione americana sarà molto nutrita poiché la visita viene vista come un'importante occasione per chiudere investimenti cruciali. L'obiettivo del comandante in capo è ottenere un investimento di mille miliardi di dollari in aziende Usa, basandosi su un impegno iniziale di 600 miliardi promesso dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Ad accompagnarlo ci sarà il segretario di Stato Marco Rubio, ma anche Big della Corporate America come Mark Zuckerberg, Elon Musk, il cofondatore di OpenAI Sam Altman e il miliardario Larry Fink, a capo del colosso finanziario BlackRock, che parteciperanno ad un vertice economico. Della missione, secondo indiscrezioni, potrebbe far parte anche il figlio del presidente, Eric Trump, per conto della holding di famiglia, mentre non è stata confermata la presenza del genero Jared Kushner, il vero ideatore del progetto Riviera Gaza, che preferisce lavorare dietro le quinte.
Lasciata Riad, Trump si recherà in Qatar mercoledì (dove la famiglia reale prepara il dono di un Boeing 747-8 extra lusso, da usare come nuovo Air Force One). Giovedì invece il presidente arriverà ad Abu Dhabi, negli Emirati, mentre non è in programma nessuna sosta in Israele, come confermato nelle scorse settimane. I rapporti fra il tycoon e il premier Benjamin Netanyahu si sono irrigiditi di recente con i due leader sempre più in disaccordo sulla strategia da affrontare su vari temi, da Gaza a Teheran. Sul fronte della guerra a Gaza, secondo fonti di Nbc, The Donald sarebbe particolarmente irritato dalla decisione di Bibi di iniziare una nuova offensiva militare nella Striscia, mentre per quest'ultimo la frustrazione deriverebbe soprattutto dal dossier iraniano e dal rifiuto dell'alleato di appoggiare raid israeliani contro gli impianti nucleari della Repubblica islamica.
Ma anche dalle trattative in corso fra Washington e Teheran: un alto funzionario statunitense ha descritto positivamente il quarto round di colloqui tenutosi ieri in Oman, spiegando che è stato raggiunto un accordo per proseguire, mentre il ministro degli Esteri iraniano ha parlato di incontri «più seri» e «dettagliati» dei precedenti.
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