
Dopo il fallimento dei colloqui a Istanbul, Donald Trump si ripropone come mediatore di pace e annuncia un giro di telefonate lunedì con l'obiettivo di arrivare ad una tregua tra Russia e Ucraina. Il presidente americano rivela su Truth che sentirà l'omologo di Mosca Vladimir Putin, e poi il leader di Kiev Volodymyr Zelensky assieme ad alcuni membri della Nato. «Spero che sia una giornata produttiva, che si stabilisca un cessate il fuoco e che questa guerra molto violenta, una guerra che non avrebbe mai dovuto accadere, finisca», sottolinea il tycoon spiegando che parlerà «al telefono con Putin lunedì alle 10 di mattina», le 16 italiane. «I temi della chiamata saranno: fermare il bagno di sangue che uccide, in media, più di 5mila soldati russi e ucraini a settimana, e il commercio», prosegue.
Trump dice di credere ancora che lo zar del Cremlino sia pronto a raggiungere un accordo per porre fine al conflitto, ma allo stesso torna a minacciare sanzioni contro Mosca se non accetterà un'intesa. «Imporrò sanzioni se non raggiungeremo un accordo - sottolinea con Fox News - Sarebbe devastante per la Russia, perché sta attraversando un periodo difficile con l'economia, i prezzi del petrolio sono bassi». In ogni caso, ripete, «ho un ottimo rapporto con Putin e penso che troveremo un accordo. Dobbiamo incontrarci. Credo che lui sia stanco di tutta questa faccenda, non sta andando bene e vuole farlo. Non dimenticate che questa situazione doveva concludersi in una settimana. E se non fosse rimasto impantanato con i suoi carri armati sparsi ovunque, sarebbe arrivato a Kiev in cinque ore». Mentre da Tirana, il presidente francese Emmanuel Macron si professa «sicuro che il presidente Trump, preoccupato per la credibilità degli Stati Uniti, reagirà» al cinismo di Putin.
Il giro di telefonate del comandante in capo Usa avrà luogo pochi giorni dopo che i rappresentanti di Mosca e Kiev si sono incontrati in Turchia: se da un lato si è trattato della prima volta che i due Paesi hanno avuto colloqui diretti a qualsiasi livello in tre anni, d'altro lato sono durati solo due ore e le parti hanno raggiunto un accordo concreto unicamente su uno scambio di prigionieri, a indicare che rimangono estremamente distanti sulla fine del conflitto.
Ieri, intanto, c'è stato pure una telefonata tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di stato americano Marco Rubio: «Lavrov ha sottolineato il ruolo positivo degli Stati Uniti nell'aiutare Kiev ad accettare la proposta di Putin di riprendere i colloqui di Istanbul», fa sapere Mosca, dicendosi pronta a continuare a collaborare con Washington sulla questione. Rubio, da parte sua, ha trasmesso a Lavrov «un forte messaggio» di Trump, ossia che Washington è impegnata a porre fine in modo duraturo alla guerra e il piano di pace globale proposto delinea la strada migliore da seguire, oltre a un ennesimo appello per un cessate il fuoco immediato e la fine delle violenze. Allo stesso tempo, Rubio ha espresso apprezzamento per l'accordo sullo scambio di prigionieri.
Solo una volta completato quest'ultimo - precisa il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov sarà possibile la prosecuzione dei colloqui con l'Ucraina. E un incontro tra Putin e Zelensky è «possibile» a condizione che i due Paesi raggiungano prima «accordi» tra le due parti.
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