Turchia, trovato il corpo dell'italiano Zen. Donna salvata dalle macerie dopo 258 ore

Il consulente orafo veneto era disperso dal giorno del terremoto .Il cordoglio di Tajani. Allarme per i ladri di bimbi negli ospedali

Turchia, trovato il corpo dell'italiano Zen. Donna salvata dalle macerie dopo 258 ore

Le speranze si erano affievolite ogni giorno di più. E ieri i familiari di Angelo Zen hanno ricevuto la triste notizia dalla Farnesina. È stata trovata la sua salma sotto le macerie dell'hotel Sahra a Kahramanmaras, città epicentro del sisma. Una notizia straziante per i parenti della vittima, che fa a pugni con uno dei «miracoli» di questi giorni in Turchia: una donna di 27 anni è stata salvata dopo 258 ore dalle macerie nella stessa località.

Ma è solo una parentesi di gioia nello strazio generale. «Purtroppo è stato ritrovato senza vita il corpo di Angelo Zen», scrive via tweet il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Abbiamo già provveduto a informare la famiglia e attraverso la nostra ambasciata in Turchia ad avviare le procedure di rientro della salma in Italia. Mi stringo al dolore dei suoi cari». Cordoglio anche dal governatore del Veneto Luca Zaia: «Il filo di speranza che Zen fosse scampato al terremoto in Turchia si è spezzato. Esprimo alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene il più profondo cordoglio del Veneto e mio personale».

A più di una settimana dal devastante sisma la notizia era quasi certa. Ma visti i miracolosi soccorsi delle ultime ore, c'era ancora un barlume di speranza. Che si è scontrata con la realtà quando Angelo è stato individuato da un'unità cinofila del soccorso alpino della Guardia di Finanza italiana. I finanzieri inviati dal ministero degli Esteri a supporto della Protezione civile italiana hanno scavato incessantemente da lunedì tra i resti del Safron Hotel, l'albergo di 8 piani dove alloggiava Zen completamente distrutto dal sisma.è stato identificato dai soccorritori. Morto.

Zen in Turchia andava spesso per lavoro. Sessant'anni, residente a Maerne di Martellago con la moglie Patrizia ma nato a Saronno e vissuto nel Vicentino in gioventù, Angelo nella notte di lunedì 6 febbraio si trovava a Kahramanmaras, nella città della Turchia orientale rasa al suolo dal terremoto, per questioni di lavoro. Era un tecnico specializzato nella manutenzione dei macchinari usati dalle aziende orafe. Aveva fatto il grande passo di mettersi in proprio e aveva ottenuto successo grazie alla sua vasta esperienza nel campo. Lascia due figli Mirko e Leonardo e la moglie, Patrizia Costarella.

L'ultimo contatto con i suoi cari era stato domenica 5 febbraio, qualche ora prima che si scatenasse il terremoto. Poi il silenzio. Tanto che uno dei figli di Angelo, spaventato per la notizia del sisma, aveva dato l'allarme dopo aver tentato inutilmente di mettersi in contatto con il genitore. Si è subito pensato al peggio.

Angelo Zen non è l'unico italiano deceduto in questo sisma. Si devono aggiungere alla lista anche una donna e due figlie italo siriane che si erano recate in Turchia per accudire l'altra figlia che si era trasferita da qualche anno in Antiochia anch'essa deceduta con i suoi tre figli, l'ultimo appena nato.

Ma accanto all'orrore dei morti, si affianca quello causato dai vivi: i ladri di bambini soli, orfani, che rischiano di finire nelle mani di criminali senza scrupoli.

Dopo il tentativo di rapimento della piccola Aya, trovata viva tra le macerie nel nordovest della Siria, ancora attaccata al cordone ombelicale, e ora sotto sorveglianza in un luogo sicuro, ieri è stato arrestato un uomo ad Hatay: stava cercando di portare via un bambino ricoverato in ospedale fingendosi un funzionario di polizia. Ma è stato tradito dal suo tesserino palesemente falso.

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