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Uccisa a coltellate in negozio. Caccia al killer della tabaccaia

La vittima, 72 anni, era molto conosciuta. L'ipotesi di una rapina finita male o di una violenta lite

Uccisa a coltellate in negozio. Caccia al killer della tabaccaia

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Uccisa in un giorno di fine agosto, nel proprio negozio, a poche ore dalla riapertura dopo le ferie. Forse per una rapita finita male o forse dopo un litigio drammatico, una tabaccaia di 72 anni di Foggia è stata uccisa con diverse coltellate.

Sono circa le 13 quando Francesca Marasco viene trovata ormai senza vita a terra da un cliente che era appena entrato in negozio per fare degli acquisti. Parte immediato l'allarme e la richiesta di aiuto, ma per la donna è ormai troppo tardi. Tutto deve essere accaduto tra le 12 e le 13, secondo quanto gli inquirenti stanno ricostruendo in queste ore. «Alle 12 sono passato con il cane davanti all'ingresso ed era tutto nella norma - conferma un passante di via Marchese de Rosa, la strada dove Francesca è stata uccisa -. Poi abbiamo sentito le sirene e abbiamo appreso la terribile notizia».

Secondo le prime indiscrezioni gli investigatori hanno già acquisito una serie di elementi per individuare l'autore dell'omicidio e, soprattutto, le immagini del sistema di videosorveglianza che potrebbero incastrare l'assassino. L'arma, invece, è stata trovata a terra a poche decine di metri di distanza dall'attività commerciale.

Ma intanto la cronaca riaccende i riflettori sull'emergenza sicurezza in una città critica come Foggia, definita da molti «ormai invivibile. Non è più un posto sicuro». Non a caso solo lo scorso febbraio il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi arrivato nella città pugliese aveva ribadito l'impegno di «una validissima squadra dello Stato» a Foggia e la necessità di tenere accesi i riflettori sulla sicurezza pubblica.

La città è storicamente preda non solo di microcriminalità ma anche di gruppi malavitosi organizzati e di istituzioni conniventi. Ne sono una prova gli atti di scioglimento delle amministrazioni comunali - tra le quali lo stesso capoluogo - in cui si registrano frequenti infiltrazioni della criminalità. E il «Patto per la sicurezza urbana» firmato alla presenza dello stesso ministro vuole ottimizzare l'azione di lotta e prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria nell'area e migliorare le condizioni di vivibilità urbana. La strada è ancora lunga, come conferma l'assassinio di Francesca Marasco. Unanime la condanna, anche da parte della Federazione Italiana Tabaccai. «Lanciamo ancora una volta un grido di allarme per rafforzare il controllo su tutto il territorio - afferma il presidente nazionale della Fit Mario Antonelli -. Noi tabaccai - è detto nella nota - siamo una delle categorie più colpite dalla criminalità. Furti e rapine si succedono continuamente, e alcune volte, purtroppo, si verificano veri e propri episodi di inaudita violenza, come quello che ha coinvolto la nostra cara collega Francesca». In una nota la commissione straordinaria del comune di Foggia - che per rimarcare l'atrocità del gesto e l'indignazione della comunità ha annullato tutti gli eventi in programma - parla di «insensata tragedia che non deve lasciare nessuno indifferente». La città è un tumulto di emozioni, ricordi e cordoglio per la 72enne, esercente storica del quartiere e di tutta Foggia. «Chi ha ucciso Franca Marasco ha tolto alla comunità foggiana una vita fatta di dedizione al lavoro e di gentilezza nei confronti di tante persone che, in queste ore, moltiplicano lo sconcerto e la rabbia per un gesto di barbarie che ha sconvolto tutti», il ricordo del vicepresidente della regione Puglia Raffaele Piemontese.

Ma la memoria riporta immediatamente ad un precedente di pochi anni fa. Era il settembre del 2020 quando un tentativo di rapina in una caffetteria portò al brutale omicidio di Francesco Traiano dopo 23 giorni di agonia in ospedale. A finire in carcere furono ben cinque persone, tutti ritenuti responsabili della morte del commerciante 38enne. Il 15 luglio del 2022 la Corte d'Assise di Foggia ha condannato Antonio Bernardo e Antonio Tufo, rispettivamente a 30 anni di reclusione; 28 anni a Cristian Consalvo e 10 a Simone Pio Amorico.

Il ragazzo che ha sferrato la coltellata al 38enne, all'epoca dei fatti minorenne, è stato condannato a 16 anni di carcere.

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