La partita delle elezioni Europee di giugno è ancora lunga, ma l'inevitabile corsa a destra tra il gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr) e quello di Identità e democrazia (Id) è già iniziata da tempo. Nel primo milita Fdi, in compagnia - tra gli altri - dei polacchi del Pis e degli spagnoli di Vox. Nel secondo la Lega, insieme ai francesi del Rassemblement national di Marine Le Pen e all'ultradestra tedesca di Alternative für Deutschland. Una partita, dunque, che inevitabilmente avrà ricadute anche in Italia, perché sancirà chi tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini avrà più seggi al Parlamento europeo. Oggi Id è avanti 73 seggi a 62, ma è una fotografia datata e che risale al 2019, quando Fdi si fermò al 6,4% mentre la Lega schizzò fino al 34,3. E infatti le proiezioni degli ultimi mesi sul voto di giugno 2024 davano per scontato un ribaltamento degli equilibri, con Ecr in vantaggio su Id. Fino a ieri, quando l'ultima elaborazione di Europe Elects - realizzata dopo la vittoria del Pvv di Geert Wilders nelle elezioni legislative che si sono tenute la scorsa settimana nei Paesi Bassi - ha invece invertito di nuovo il trend. E, per la prima volta da giugno del 2021, ha riportato Id davanti a Ecr: se si votasse oggi, l'eurogruppo dove milita la Lega arriverebbe a 87 seggi contro gli 82 dei Conservatori e riformisti.
Ma, dicevamo, la strada è ancora lunga. Anche perché sia Id che Ecr sono alla ricerca di nuove possibili adesioni. Oggi, per esempio, George Simion - leader della destra romena di Aur che ha fatto il suo debutto nel 2020 e che in Romania è quotata sul 20% - sarà a Pistoia, ospite della due giorni di Ecr su ecologia e agricoltura, organizzata dal co-presidente del gruppo dei Conservatori, Nicola Procaccini, e dal capo delegazione di Fdi-Ecr, Carlo Fidanza. Ma si lavora anche su altri fronti. In Irlanda - un mese fa si è tenuto un evento Ecr a Kilkenny - sono in corso interlocuzioni con Michael Collins, parlamentare indipendente che fa parte del Rural independent group. Mentre in Germania - nei prossimi mesi potrebbe tenersi un appuntamento dei Conservatori a Berlino - il dialogo è con Liberi elettori che, oggi, hanno due eurodeputati che aderiscono al gruppo dei liberali di Renew Europe, ma che nella prossima legislatura non escludono di spostarsi in Ecr.
Si lavora sul fronte dei Conservatori anche in vista della kermesse di Atreju in programma dal 14 al 17 dicembre a Roma. Appuntamento dove Antonio Giordano, deputato di Fdi e segretario generale di Ecr, riunirà circa 150 delegati dei Conservatori da tutta Europa.
Il programma è quasi chiuso e - oltre alla presidente del partito di Ecr, cioé Meloni - ci saranno anche i due vice: il polacco di Pis Radoslaw Fogiel e lo spagnolo di Vox Jorge Buxadé (ma è atteso anche Santiago Abascal).
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