Un'altra turbolenza: 12 feriti su un volo Qatar

Nessuno è grave, l'aereo è atterrato regolarmente. Pochi giorni fa un morto sul Londra-Singapore

Un'altra turbolenza: 12 feriti su un volo Qatar
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È successo di nuovo. Un'altra turbolenza ha funestato un volo commerciale, pochi giorni dopo che un simile fenomeno, particolarmente grave, aveva provocato la morte di un passeggero sul volo SQ321 di Singapore Airlines da Londra a Singapore. In quel caso, era il 21 maggio, il Boeing 777-300 ER con a bordo 211 passeggeri e 18 membri dell'equipaggio era incappato in una turbolenza fortissima che aveva provocato il decesso per un infarto di un settantatreenne cittadino britannico con problemi cardiaci e il ferimento di 47 altre persone, alcune dei quali in modo grave. Ieri invece la disavventura ha riguardato il volo Qatar Airways QR017 da Doha a Dublino. Dodici persone, sei passeggeri e sei membri dell'equipaggio, sono rimaste ferite a causa di una forte turbolenza incontrata durante il sorvolo della Turchia. Graeme McQueen, responsabile delle relazioni con i media dell'operatore dell'aeroporto di Dublino, ha dichiarato a Sky News che «il volo Qatar Airways QR017 da Doha è atterrato in sicurezza come previsto all'aeroporto di Dublino poco prima delle 13 di oggi (ieri, ndr)». All'atterraggio l'aereo è stato accolto dai servizi di emergenza, tra cui la polizia aeroportuale, i vigili del fuoco e i soccorsi medici.

Secondo la ricostruzione, la turbolenza è avvenuta due ore dopo il decollo (la durata totale del volo era di sette ore) mentre i membri dell'equipaggio stavano servendo il pasto e si muovevano liberamente, ed è per questo che la metà dei feriti sono steward e hostess. I passeggeri hanno raccontato di avere avuto l'impressione che l'aereo precipitasse nel vuoto e si sono vissuti momenti di panico a bordo. L'aereo tuttavia non è stato costretto a un atterraggio di emergenza e ha continuato il viaggio anche perché nessuno dei feriti era in condizioni tali da dover ricorrere a cure urgenti.

Lo scorso 21 maggio l'aereo della Singapore Airlines aveva dovuto invece fare un atterraggio di emergenza a Bangkok dopo la disastrosa turbolenza che aveva sconvolto il volo, facendolo precipitare di migliaia di metri per diversi minuti. Diversi membri dell'equipaggio con molti anni di esperienza hanno raccontato di non aver mai visto nulla di simile. In quel caso probabilmente si era trattato di una turbolenza in aria libera, che non dà alcun avvertimento visibile ed è completamente invisibile a occhio nudo, ai radar e ai satelliti, motivo per cui può cogliere personale di bordo e passeggeri in piedi o comunque senza la cintura allacciata. Un fenomeno che, secondo numerosi esperti, è destinato ad aumentare a causa del cambiamento climatico, che sta causando maggiore instabilità nelle correnti a getto e accelerando la velocità del vento. Si calcola che nel 2050 ci saranno il doppio delle turbolenze attuali.

La turbolenza non è in grado di far precipitare un velivolo di grandi dimensioni ma può provocare cadute, sballottamenti anche violenti e malori. È un movimento d'aria irregolare che provoca mutamenti repentini nell'altitudine o nell'angolo d'attacco dell'aereo.

Le cause possono essere molteplici: la pressione atmosferica, l'aria intorno alle montagne, le tempeste o le correnti a getto, veloci flussi d'aria nei livelli superiori dell'atmosfera. Le turbolenze vengono classificate in tre categorie: le «leggere», che riguardano il 3 per cento dell'atmosfera; le «moderate», che riguardano l'1 per cento, e le «severe», fortunatamente estremamente rare.

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