"Unico gruppo in Europa". I dubbi di Tajani e Meloni sulla proposta di Salvini

Il leghista prova a riunire il centrodestra. Le condizioni di Fi: "Mai con Afp e la Le Pen"

"Unico gruppo in Europa". I dubbi di Tajani e Meloni sulla proposta di Salvini

Unire le tre famiglie di centrodestra - Id, Ecr e Ppe - e formare un unico gruppo per riscrivere le gerarchie del potere europeo e contare di più a Bruxelles.

Matteo Salvini lancia dal Portogallo il suo progetto per ridisegnare il governo dell'Europa. Il leader della Lega partecipa a Cascais all'evento «A project for another Europe» manifestazione di Identità e democrazia, l'eurogruppo formato dalla Lega con Marine Le Pen e Alternative für Deutschland. «Il mio obiettivo, per creare davvero un'Europa fondata sul lavoro, sui diritti, sulla famiglia e sulla partecipazione, è creare un gruppo, forte è unito, che metta insieme le forze migliori dei tre attuali gruppi di centrodestra», dice ad Affaritaliani.

L'idea è dunque quella di una sorta di federazione e di un unico gruppo parlamentare composto dai 73 deputati di Id, dai 61 di Ecr e dai 178 del Ppe, con gli italiani che sommati insieme avrebbero 44 rappresentanti eletti. A questi si potrebbero aggiungere i 12 deputati di Orban che ancora non hanno trovato una casa politica. È così, quindi, che prenderebbe forma un gruppo di centrodestra chiamato a ridare nuova spinta all'Europa e contrastare quella sinistra che ha ormai egemonizzato l'europarlamento.

La reazione delle altre forze di centrodestra è tiepida. Matteo Salvini si sente telefonicamente con Antonio Tajani. E il coordinatore di Forza Italia (e vicepresidente del Ppe) affida a una nota il suo pensiero. «In Italia il centrodestra è unito, con la Lega di Matteo Salvini collaboriamo lealmente e con ottimi risultati che gli italiani conoscono perfettamente. Questo modello, però, non è al momento replicabile in Ue dal momento che nel gruppo Id siedono anche forze politiche come Afp e il Front national che sono apertamente anti europeiste. Per il Ppe è impossibile fare un gruppo con loro. La collaborazione sui temi di cui parla Matteo Salvini è invece sempre possibile. L'accordo vincente contro la sinistra è quello che portò alla mia elezione a presidente del Parlamento europeo tra Ppe, Conservatori e Liberali». Il messaggio è dunque parliamone, ma tenete presente che esistono paletti e confini che non possono essere valicati e anche dentro l'area di centrodestra ci sono pregiudiziali non superabili.

Un messaggio non troppo diverso è quello di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo e responsabile esteri. «Da presidente dei Conservatori europei Giorgia Meloni è impegnata ogni giorno per allargare la famiglia di Ecr a chi condivide i nostri valori. A cominciare da chi tra i popolari è stufo della subalternità del Ppe alle sinistre e da chi, alla destra di Ecr, vuole superare un certo velleitarismo anti-europeo per costruire destre di governo alleabili con il centro, in una prospettiva bipolare come quella che abbiamo in Italia», spiega. «È un processo articolato che non si fa con le formule matematiche ma con dialogo e politica. Il gruppo Ecr è esattamente il baricentro di questo processo e anche la garanzia di solidi legami internazionali con i conservatori americani e britannici». Perplessità vengono espresse anche da Ignazio La Russa.

«Un gruppo unico delle forze di centrodestra a Bruxelles - avverte il vicepresidente del Senato - avrebbe anche dal punto di vista tecnico delle controindicazioni. Non vedo controindicazioni, invece, per un coordinamento stabile e proficuo tra i vari gruppi di centrodestra in Europa».

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