Usa, aria da "guerra civile". Milioni contro Donald: arriva la Guardia nazionale

In tutto il Paese 2.600 cortei "No Kings". Texas e Virginia mobilitano le truppe. Trump ai manifestanti: "Non sono un re"

Usa, aria da "guerra civile". Milioni contro Donald: arriva la Guardia nazionale
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Un pezzo d'America scende in piazza contro Donald Trump. Oltre 2.700 manifestazioni con lo slogan "No Kings" si sono tenute ieri ai quattro angoli del Paese, da New York a San Francisco, ma anche in tantissime piccole città, dove le stime parlano di milioni di persone che vogliono far sentire la propria voce contro le politiche autoritarie del presidente Usa.

Le proteste sono il termometro della rabbia popolare degli anti-Trump, mesi dopo che una precedente giornata di mobilitazione lo scorso giugno ha portato altri milioni in piazza in seguito alla sua decisione di schierare le truppe a Los Angeles. Mossa che ha spinto i suoi oppositori ad accusarlo di comportarsi come un dittatore. "Il presidente pensa che il suo potere sia assoluto. Ma in America non abbiamo re e non ci tireremo indietro di fronte al caos, alla corruzione e alla crudeltà", ha avvertito il movimento No Kings, che unisce circa 300 organizzazioni.

Una delle dimostrazioni è stata organizzata pure vicino alla residenza del tycoon a Palm Beach, in Florida, dove lui sta trascorrendo il fine settimana. E ancora nelle città in cui il comandante in capo ha schierato la Guardia Nazionale, come Washington e Chicago, o in quelle in cui prevede di farlo, come Boston e New Orleans. Altre mobilitazioni ci sono state pure in Canada, da Toronto a Vancouver, passando per Ottawa. Ma anche in Europa in molti sono scesi in piazza per solidarietà con i manifestanti americani, con presidi organizzati anche a Roma, Berlino e Lisbona tra le altre.

"Non sono un re", ha detto Trump in un'intervista a Fox News che va in onda stamattina, in cui risponde ai manifestanti. Diversi esponenti del partito repubblicano hanno denunciato duramente le manifestazioni, arrivando persino a paragonarle al terrorismo. Lo speaker della Camera Mike Johnson ha parlato di una "mobilitazione odiosa contro l'America", aggiungendo: "Scommetto che vedrete sostenitori di Hamas e antifascisti". Mentre il deputato del Minnesota Tom Emmer ha accusato i democratici di cedere "all'ala terroristica del loro partito". Il senatore democratico Chuck Schumer, invece, ha incoraggiato i manifestanti a far sentire la propria voce: "Dico ai miei concittadini americani, non lasciate che Trump e i repubblicani vi intimidiscano fino al silenzio. È quello che vogliono fare. Hanno paura della verità". E per Deirdre Schifeling, leader dell'organizzazione per i diritti civili e le libertà civili Aclu, co-organizzatrice della protesta, di fronte "all'abuso di potere da parte di Trump e dei suoi alleati, non ci faremo mettere a tacere". "Siamo un Paese di leggi che si applicano a tutti, di giusto processo e di democrazia. Non ci faremo mettere a tacere", ha aggiunto.

Il senatore progressista del Vermont Bernie Sanders ha annunciato la sua partecipazione alla protesta No Kings a Washington, dove erano attese circa un milione di persone. "Non vedo l'ora di unirmi a milioni di americani. Nel corso della storia di questo Paese, persone hanno combattuto e sono morte per preservare la nostra democrazia - ha detto - Non permetteremo a Trump o a chiunque altro di portarcela via".

L'appello alla protesta è stato ripreso anche dalla star di Hollywood Robert De Niro, che in un video ha invitato i suoi concittadini a sollevarsi "in modo non violento" contro "Re Donald Trump".

VRob

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