
Al netto della narrazione russa, che parla di oltre 1.500 soldati ucraini trucidati nel Donetsk, Sumy e Dnipro, dell'allarme lanciato dalla Von del Leyen, che ribadisce come l'Europa stia "vivendo momenti molto pericolosi", e dell'invocazione del cardinale Zuppi a "non abituarsi mai all'orrore della guerra" è il suono delle parole a prendere il sopravvento su quello delle armi nel 1.306° giorno di conflitto.
Come quelle pronunciate da Trump. "Ho un buon rapporto con il presidente Putin. Sono deluso da lui. Pensavo sarebbe stata la cosa più facile, ma in un modo o nell'altro ce la faremo". Il tycoon ha sottolineato che gli Stati Uniti sono pronti a intervenire per proteggere la Polonia e i Baltici qualora la pressione russa dovesse intensificarsi ulteriormente. Questo messaggio arriva in un momento in cui Varsavia viene considerata tra le più esposte a possibili minacce, mentre Riga, Tallin e Vilnius convocano gli ambasciatori russi per parlare degli sconfinamenti. E se l'intenzione del Pentagono sembra orientata al taglio degli aiuti militari proprio ai Paesi Baltici, Trump interviene sulla violazione dello spazio aereo estone da parte dei jet russi. "Questa cosa non ci piace". La Casa Bianca resta comunque aperta a indirizzare l'intera questione verso una soluzione pacifica. Trump, che invita l'Europa a smettere di acquistare petrolio russo, ha definito orribile il conflitto in corso, accusando i leader dei due Paesi di covare odio. "Ho risolto sette guerre, me ne restano una o due. C'è molto rancore tra Putin e Zelensky, e questo provoca un disastro. Ne parlerò alle Nazioni Unite e spero di fare un buon lavoro".
Il Cremlino sostiene di essere pronto a qualsiasi forma di dialogo, anche se il portavoce di Putin, Peskov, ricorda che "da una parte abbiamo il regime di Kiev, e dall'altra i Paesi europei che stanno facendo tutto il possibile per alimentare l'escalation, prolungare la guerra e incoraggiare Zelensky a farlo".
Nel frattempo una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si terrà oggi su iniziativa dell'Estonia a seguito dell'incursione di tre aerei russi nello spazio aereo di Tallin, mentre la Finlandia annuncia un nuovo riarmo.
Zelensky da parte sua va ben oltre gli sconfinamenti di Mosca e denuncia che "solo questa settimana sono stati lanciati più di 1.500 droni, oltre 1.280 bombe aeree guidate e 50 missili di vario tipo. Migliaia di componenti stranieri sono stati trovati in questo arsenale, più di 132mila pezzi, provenienti da Europa, Stati Uniti, Cina, Giappone e decine di altri. Ci aspettiamo che il 19° pacchetto di sanzioni dell'Ue sia davvero doloroso e che gli Stati Uniti si uniscano agli europei".
Sul campo la situazione è in fase di stallo, e Forbes rivela che gli attacchi dei droni ucraini alle raffinerie russe (ieri quelle di Samara e Saratov) hanno minato l'economia del Paese, riducendo la sua capacità di raffinazione del petrolio del 17% solo nell'agosto 2025, circa 1,1 milioni di barili al giorno.
L'aeronautica militare tedesca ha fatto decollare ieri mattina due Eurofighter per seguire un caccia russo entrato nello spazio aereo neutrale sopra il Mar Baltico, prima di affidare la scorta ai jet Gripen svedesi.
E il successo della controffensiva ucraina nella regione di Sumy priverebbe
la Russia di alcune delle carte vincenti in qualsiasi ipotetico negoziato di pace, scrive il New York Times, mentre Putin ha silurato il colonnello Lapin, responsabile della debacle nel Kursk durante l'invasione di Kiev.