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Usa, lo spionaggio di Huawei anche sull'arsenale nucleare

L'Fbi scopre che le torri della telefonia del colosso cinese possono captare e fermare le comunicazioni della Difesa

Usa, lo spionaggio di Huawei anche sull'arsenale nucleare

Il Grande Fratello cinese, nelle vesti del colosso delle telecomunicazioni Huawei, è in grado di captare e interrompere le comunicazioni del Dipartimento della Difesa americano, comprese quelle della forza che sovrintende alle armi nucleari statunitensi. La scoperta di componenti Huawei su una torre della telefonia mobile vicino alla F.E. Warren Air Force Base, nel Midwest, a Cheyenne, nel Wyoming, è emersa durante un'indagine dell'Fbi partita 5 anni fa, ed è diventata di dominio pubblico grazie a un'esclusiva di Cnn, a pochi giorni dall'inchiesta che, secondo Reuters, l'Amministrazione Biden avrebbe avviato su Huawei, preoccupata che rappresenti una minaccia alla sicurezza nazionale a causa delle apparecchiature montate su ripetitori cellulari vicino a basi militari statunitensi. Sulla base di diverse fonti citate da Cnn, l'agenzia di intelligence interna americana ha scoperto che, per inseguire l'obiettivo spionaggio, Pechino usa le torri per la telefonia della società, posizionate nel Midwest, vicino alle basi negli Stati Uniti centro-occidentali.

L'indagine non è recente, avviata nel 2017, il periodo dell'Amministrazione di Barack Obama e non c'è certezza che i dati siano stati effettivamente trasferiti in Cina, ma l'inchiesta prova che Pechino tenta di mettere in tutti i modi lo zampino sugli affari statunitensi e «fonti che hanno familiarità con il problema - scrive Cnn - affermano che, da un punto di vista tecnico, è incredibilmente difficile dimostrare che un determinato pacchetto di dati sia stato rubato e inviato all'estero». «Questo entra in alcune delle cose più delicate che facciamo», ha detto al network americano un ex funzionario dell'Fbi. «Avrebbe un impatto sulla nostra capacità di comando e controllo essenzialmente con la triade nucleare», cioè l'arsenale atomico americano, - ha aggiunto la fonte - Se così fosse, sarebbe una pessima scoperta».

Dal canto suo Huawei declina ogni coinvolgimento nei tentativi di spionaggio e ogni reale responsabilità. In una dichiarazione all'emittente ha negato che le sue apparecchiature siano in grado di operare in uno spettro assegnato al dipartimento della Difesa, oltre a sottolineare che tutti i suoi prodotti importati negli Stati Uniti sono stati testati e certificati dalla Commissione federale delle comunicazioni (Fcc) statunitense prima della distribuzione.

In una dichiarazione alla Cnn, Huawei ha negato che le sue apparecchiature siano in grado di operare in uno spettro assegnato al dipartimento della Difesa, oltre a sottolineare che tutti i suoi prodotti importati negli Stati Uniti sono stati testati e certificati dalla Commissione federale delle comunicazioni (Fcc) statunitense prima della distribuzione.

L'indagine era così segreta che alcuni alti responsabili politici della Casa Bianca e del governo non erano informati della sua esistenza fino al 2019, un anno cruciale perché fu allora che la Fcc diede il via libera a una serie di restrizioni nell'utilizzo delle tecnologie di Huawei e di altri produttori cinesi.

L'anno successivo il Congresso ha approvato lo stanziamento di 1,9 miliardi di dollari di rimborsi per la rimozione di apparecchiature Huawei e Zte (l'altro colosso cinese delle telecomunicazioni) ma l'iter non è stato avviato e le risorse, per rimuovere almeno 24mila apparecchiature, non sembrano sufficienti.

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