Usa-Ue, verso l'intesa sui dazi al 15%

Ipotesi zero tariffe su aerei, alcolici e dispositivi medici. Ma manca l'ok di Trump

Usa-Ue, verso l'intesa sui dazi al 15%
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Stati Uniti e Unione europea sarebbero vicini a un accordo commerciale che introdurrebbe dazi del 15% sulle esportazioni europee, ricalcando l'intesa raggiunta nelle scorse ore tra Washington e Tokyo. L'indiscrezione è stata rilanciata dal Financial Times nel tardo pomeriggio di ieri, citando tre fonti a conoscenza dei negoziati. Sempre secondo l'FT verrebbero ridotti i dazi sulle auto dall'attuale 25% al 15%, come nell'accordo col Giappone. In base all'intesa, entrambi i blocchi rinuncerebbero a imporre dazi su alcune categorie di prodotti, tra cui aerei, dispositivi medici e alcolici.

"Abbasserò i dazi solo se un Paese accetta di aprire il suo mercato. In caso contrario, dazi molto più alti! I mercati giapponesi sono ora aperti (per la prima volta in assoluto!). Le aziende americane avranno un boom!", ha scritto a metà pomeriggio su Truth il presidente americano, Donald Trump. Dopo aver appunto siglato l'accordo con il Giappone che investirà 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti che ne riceveranno il 90% dei profitti. In cambio, Washington abbasserà i dazi dal minacciato 25% al 15%. Più dell'attuale 10% ma meno del 25% che pesa sulle auto (un quarto delle esportazioni giapponesi negli Usa proviene dal settore automobilistico, che rappresenta quasi il 3% della sua economia).

Vedremo se le voci riportate ieri dal quotidiano della City verranno confermate da Trump, cui spetta comunque l'ultima parola. Un funzionario americano ha precisato proprio all'FT che "la situazione resta fluida e soggetta a cambiamenti". La sensazione è che il braccio di ferro sia ancora in corso e che l'accordo alla giapponese sia più un desiderata dell'Europa che dopo aver tentato invano - di spingere per ottenere un'intesa sul modello del Regno Unito, ora avrebbe alzato l'asticella attorno alla stessa percentuale di Tokyo. Secondo fonti diplomatiche, nel 15% sarebbero compresi anche i dazi attuali che sono in media del 4,8% e ci saranno alcune esenzioni ancora da definire. L'Unione europea potrebbe - da parte sua - applicare dazi al 4,8% (la media nell'ambito dello status di Nazione più favorita) oppure azzerarle completamente per alcuni prodotti. Insomma, ci sono ancora diversi pezzi del puzzle da sistemare. E la decisione finale sarà di Washington e del presidente americano ormai sempre più unpredictable, imprevedibile. Non è un caso che a Bruxelles si vada avanti con le contromisure per prepararsi allo scenario in cui si arrivi senza accordo al primo agosto. Oggi il comitato tecnico degli Stati voterà il pacchetto di controdazi per un totale di 93 miliardi di euro che colpiscono alcuni prodotti americani con tariffe fino al 30%, in risposta proprio alla lettera di Trump in cui annunciava dal primo agosto dazi appunto al 30% per i prodotti europei. La lista europea rimarrà comunque sospesa almeno fino al 7 agosto. Gli Stati della Ue guardano oltre perché le contromisure attuali sarebbero comunque insufficienti se fallissero i negoziati. Sembra ormai vi sia un'ampia maggioranza (serve quella qualificata) tra i Ventisette per ricorrere allo strumento anticoercizione che consentirebbe di escludere le imprese statunitensi dagli appalti pubblici, revocare la protezione della proprietà intellettuale o imporre nuove restrizioni all'import-export. La Commissione europea ha condiviso una scheda informativa sulle misure da adottare in preparazione al processo. Per ora solo la Francia ha chiesto l'immediata attivazione dello strumento.

I rumor su una possibile intesa sono arrivati nelle sale operative a Borse europee già chiuse. Tutte in positivo proprio grazie all'ottimismo dopo l'annuncio di un'intesa tra Usa e Giappone allargata anche al settore dell'automotive. L'indice Cac 40 di Parigi ha guadagnato l'1,4%, Francoforte lo 0,84%, Londra lo 0,46% e a Milano il FtseMIb ha messo a segno un rialzo dell'1,3 per cento.

Tocca un nuovo minimo dal settembre del 2008 per lo spread tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, che ha chiuso a 82,3 punti, contro gli 84 della chiusura precedente. I mercati attendono anche la decisione della Bce che oggi dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse dopo otto tagli consecutivi.

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