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"Vaccini, si finirà solo tra 18 mesi"

Boeri al Nyt riporta l'ammissione di Arcuri. Primi dati: somministrate 8.300 dosi

"Vaccini, si finirà solo tra 18 mesi"

La Germania aggiorna quotidianamente i numeri delle persone vaccinate. Fino a ieri mattina alle 8, per esempio, in tutto il Paese a 41.962 cittadini era stata somministrata la prima dose. La Spagna registrerà addirittura i dati di chi rifiuta di vaccinarsi e li condividerà con gli altri Stati membri dell'Unione europea. Archiviato il «Vax day» e il relativo can can mediatico, l'Italia invece che farà? Quando la campagna vaccinale entrerà nel vivo, insieme ai dati del bollettino quotidiano su contagi, morti e ricoveri, si aggiungeranno anche quelli su chi si è sottoposto all'inoculazione?

Dopo una giornata di pressing da parte della politica, che invoca trasparenza, e della Fondazione Luigi Einaudi che ha promosso una campagna volta ad ottenere dati certi sulla quantità di vaccini somministrati quotidianamente nel nostro Paese, il commissario Domenico Arcuri ha reso noto qualche numero: in Italia sono state vaccinate 8.361 persone, pari all'86% delle 9.750 dosi distribuite. E nei prossimi giorni verrà pubblicato on line un report sul numero degli italiani che progressivamente riceveranno il farmaco. Una corretta informazione, del resto, potrebbe convincere i più restii a prestare il proprio consenso. C'è poi anche la questione dei tempi necessari affinché i vaccini possano avere qualche effetto. L'architetto Stefano Boeri, che sta progettando i padiglioni dove verranno somministrate le dosi, ha riferito al New York Times quanto appreso da Arcuri, e cioè che «il programma per vaccinare almeno 40 milioni di italiani durerebbe almeno un anno e mezzo».

Per quanto riguarda la Fondazione Einaudi, si era già battuta per la desecretazione dei verbali del Cts e per conoscere i tempi e le modalità del piano vaccinale. Ora è tornata a sollecitare il governo a fornire i dati relativi a quanti vaccini ogni giorno vengono somministrati nel nostro Paese, augurandosi che ciò possa avvenire senza dover avviare alcun «percorso giudiziario». Anche la politica si è mossa per chiedere che la campagna vaccinale si svolga alla luce del sole. Matteo Renzi ne ha parlato sulla sua E-news: «Trovo sia molto giusto che ogni giorno il governo indichi nei dati quotidiani non solo il numero dei tamponi, delle terapie intensive, dei positivi, dei decessi ma anche il numero dei vaccini fatti. Occorre infatti uno sforzo di trasparenza. La Germania ieri alle 16 ha superato quota ventimila vaccinati. E quotidianamente aggiorna i dati. Piccola proposta: facciamo anche noi lo stesso?». La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha condiviso e sostenuto la proposta della Fondazione, che ha chiesto di istituire sui siti web della Protezione Civile e del ministero della Salute un'apposita sezione «trasparenza», dedicata alla pubblicazione dei dati della vaccinazione su scala nazionale e regionale. Esattamente come farà la stessa Fondazione, mettendo ogni giorno alle 19 sul suo sito tutti i numeri ufficiali delle somministrazioni forniti dagli altri Paesi. Adesso Arcuri ha annunciato che i numeri verranno messi on line. Vedremo come andrà avanti, anche perché la Fondazione non ha nessuna intenzione di rinunciare alla pretesa di trasparenza, tanto da aver ipotizzato la formalizzazione di un'istanza di accesso agli atti relativi alla somministrazione giornaliera dei vaccini, propedeutica ad un eventuale ricorso al Tar.

La deputata di Italia Viva, Raffaella Paita, tra le prime a chiedere di rendere trasparente il processo di vaccinazione, vorrebbe che il ministro Speranza e il commissario Arcuri illustrassero in Parlamento il piano vaccinale esecutivo.

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