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Vannacci indagato, la Lega lo difende

Nel mirino per peculato e truffa. Il Carroccio: "Inchiesta a orologeria, la nostra stima aumenta"

Vannacci indagato, la Lega lo difende

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Una «inchiesta a orologeria» che non solo non modifica di un millimetro la convinzione dei vertici leghisti che il generale sia il candidato perfetto per le Europee, ma al contrario la rafforza. «Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo - commentano dalla Lega -. Visto che non riescono a intimidirlo in altro modo ci provano con inchieste e minacce. La nostra stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta». Giusto un paio di giorni fa Matteo Salvini ha ribadito la speranza che Vannacci possa essere «nella nostra squadra per portare più Italia in Europa», definendolo «un uomo libero». Libero e vittima di manovre per farlo fuori, un mix perfetto da usare in campagna elettorale. A insospettire la Lega non è solo la tempistica dell'inchiesta (le liste vanno chiuse entro fine aprile quindi Vannacci dovrà sciogliere le riserve a breve) e la modalità con cui è uscita la notizia, sui giornali prima che lo stesso indagato fosse informato. Anche gli addebiti lasciano molti dubbi. I controlli svolti dallo Stato maggiore della Difesa riguardano il periodo in cui Vannacci ha ricoperto l'incarico di addetto militare a Mosca. Dalla relazione, trasmessa alla Procura militare che ora procede per peculato e truffa, emergerebbero presunte irregolarità sull'utilizzo dell'indennità di servizio all'estero e sui rimborsi spese. «Sono rimasto malissimo. Sono demoralizzato, sfiduciato e preoccupato. Quando un uomo delle istituzioni viene accusato di averle tradite è la peggiore offesa che si possa fare», le prime parole del generale, pronto a parlarne «nelle sedi opportune, qualora sia necessario». Secondo Domenico Leggiero, presidente dell'Osservatorio Militare e grande amico di Vannacci che si è confrontato con lui dopo la notizia dell'indagine, il generale si aspettava questa «operazione contro di lui, non l'ha presa bene, ma sa che ne uscirà fuori. Poi, aggiunge Leggiero, «in Fratelli d'Italia non lo vogliono dopo le polemiche con il ministro Crosetto». Poche ore dopo sui social il generale scrive: «Sono molto sereno! Vado avanti a testa alta!».

La Lega è schierata con Vannacci. Il vicesegretario Andrea Crippa riconferma «la stima nei confronti di una persona scomoda che evidentemente dà fastidio al sistema», siamo di fronte «a una inchiesta a orologeria in un momento in cui ci sono scadenze elettorali» dice il numero due di Salvini. «La Lega è ancora di più dalla sua parte, sia dal punto di vista umano che politico». «Quando fai paura al sistema, il sistema si organizza per colpirti. A maggior ragione, avanti Vannacci» twitta il deputato leghista Rossano Sasso. Il viceministro leghista Edoardo Rixi esclude che questa vicenda «complichi la vita della Lega», le porte per Vannacci sono sempre aperte, anche se indagato dai vertici militari. «Devo dire che mi ha assolutamente sorpreso - commenta Rixi -. Mi dispiace per il generale Vannacci che per tanti anni ha servito questo Paese. Mi auguro che non c'entri niente con le sue eventuali scelte di scendere o meno in politica». Claudio Borghi premette di «non aver mai praticamente nominato prima di oggi» Vannacci, ma si dice «sconcertato» dalle accuse come quelle di peculato per non aver sostituito l'auto di servizio e quindi aver causato costi elevati di manutenzione per l'auto vecchia.

Conclusione del senatore leghista: «Hanno «riservato il consueto benvenuto in politica al Generale Vannacci».

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