Fiscal drag, la Bce smentisce la Cgil

Il viceministro Leo: "Aiutati i redditi bassi"

Fiscal drag, la Bce smentisce la Cgil
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"Il fiscal drag ha avuto effetti reali tra il 2022 e il 2024, ma è stato compensato da misure correttive come la riduzione dell'Irpef e la decontribuzione per i redditi medio-bassi". Così il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo (in foto), che richiama uno studio appena pubblicato dalla Banca centrale europea, Fiscal drag in theory and in practice: a European perspective, ha smentito le critiche della Cgil. "Dall'analisi della Bce - nota Leo - emerge come i redditi sotto i 35mila euro abbiano ricevuto benefici netti. Chi ha dunque sostenuto che siano stati sottratti 25 miliardi di euro ai lavoratori, sbaglia. Non solo quella cifra non è corretta, ma persino fuorviante rispetto all'effettivo impatto redistributivo".

Il paper, che analizza il fenomeno del fiscal drag in 21 Paesi europei, mostra come l'aumento nominale dei redditi, non accompagnato da un aggiornamento delle aliquote e delle detrazioni, tenda ad accrescere il prelievo medio, ma con effetti molto diversi a seconda delle politiche adottate. Tra il 2019 e il 2023, osserva la Bce, tutti i governi hanno introdotto interventi per attenuarne l'impatto, e in circa un terzo dei casi - tra cui l'Italia - le misure correttive hanno largamente neutralizzato gli effetti negativi.

"Ho letto stime - prosegue Leo - che imputano al fiscal drag una perdita media di 2.000 euro a lavoratore. Ma, nei fatti, proprio come segnala la Bce, le misure già adottate hanno neutralizzato l'effetto per la maggior parte dei contribuenti". Il viceministro ha, infine, rivendicato i traguardi raggiunti.

"Sin dal suo insediamento il governo ha sempre posto particolare attenzione alle fasce medio-basse, adottando misure concrete e immediate e tenendo sempre sotto controllo gli equilibri di bilancio pubblico. È quello che continueremo a fare", ha concluso.

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